Scandalo riciclaggio, in manette a Cortina la moglie del consulente finanziario Princi

È la moglie di un consulente finanziario residente in Svizzera, Paolo Prinzi, coinvolto assieme al figlio nell’inchiesta su un presunto maxiriciclaggio (quello che ha chiamato in causa anche le aziende di telefonia Fastweb e Telecom Italia Sparkle), la donna, di origini italiane ma residente da tempo in Svizzera, arrestata a Cortina dai finanzieri.
È accusata di riciclaggio aggravato, secondo quanto si è appreso, non perché coinvolta nel filone d’inchiesta in cui sono chiamati in causa i familiari, ma perché si sarebbe prestata a chiudere conti correnti relativi a del denaro di dubbia provenienza riconducibile ai familiari. In sostanza, gli investigatori ritengono che fosse stata a conoscenza del fatto che nei vari conti aperti in filiali di istituti bancari a Cortina c’era denaro di provenienza illecita.
L’arrestata, che alloggiava in un hotel ma aveva una casa di proprietà nella conca ampezzana, è stata accompagnata nella sezione femminile del carcere di Belluno a disposizione dell’autorità giudiziaria. Complessivamente sono stati posti sotto sequestro 316mila euro, oltre a documentazione e gioielli trovati in cassette di sicurezza.


Per gli investigatori la donna finita in manette aveva un ruolo-chiave: «Dalla Svizzera, dove vive, in Italia con una sola missione: svuotare conti correnti e cassette di sicurezza esistenti presso alcune banche di Cortina d’Ampezzo e recuperare beni e documenti riconducibili alle attività illecite svolte dai propri congiunti, indagati per associazione a delinquere e riciclaggio internazionale nell’ambito dell’operazione «Phuncards-Broker».

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