«Scappellotti» di papà Iachini per imparare come si vince

Il bastone e la carota per rilanciare la Sampdoria. I blucerchiati oggi affrontano il Sassuolo a Modena dopo le due vittorie consecutive con Verona ed Empoli ma non si vogliono fermare. «Serve continuità, guai ad abbassare la guardia», dice Beppe Iachini, che veste i panni – almeno simbolicamente – del padre di famiglia: «I ragazzi stanno capendo come andare in campo attraverso gli input che vengono dati giorno per giorno. È un po’ come quando il babbo dà uno scapellotto al figlio. Non perché ce l'ha con lui, ma perchèégli vuole bene. Per far sì che non si ripetano gli errori e gli atteggiamenti sbagliati». Secondo il mister doriano «se la Ferrari al Mugello corre a 180 chilometri all'ora, poi non potrà andare ai 300 e vincere i gran premi. Quindi, deve andare al massimo anche in settimana».
La filosofia di Iachini è dunque sin troppo chiara: la squadra è cresciuta molto nelle ultime settimane – anche grazie ai correttivi sul mercato di gennaio – ma ci sono ancora parecchie cose da limare. In fondo, questa corsa folle verso i play off è appena iniziata. «Non abbiamo ancora fatto niente, lo ripeto da tempo. Dobbiamo pensare solo partita per partita. Poi i conti li faremo alla fine. Cosa fanno le altre squadre non ci deve interessare. Chiaro, mi sarebbe piaciuto iniziare da subito questo lavoro, qui alla Sampdoria, in estate. Oggi forse saremmo in un'altra situazione. Ma coi se e coi ma non si va da nessuna parte, bisogna guardare in faccia la realtà. Ora pensiamo al Sassuolo». Perché, prosegue Iachini, «ci sono stagioni durante le quali sei costretto a mordere il freno ogni giorno per tentare il terreno perduto. L'unica strada per colmare il gap è quella del lavoro. Scendendo in campo arrabbiati e vogliosi, per cercare di ottenere sempre il massimo».
La formazione non dovrebbe discostarsi troppo da quella che ha battuto l'Empoli martedì sera. «Ci sono alcuni giocatori che sono stati impiegati molto nelle ultime settimane. Penso a Pozzi, Eder, lo stesso Soriano. Tutti da valutare. Non c'è Krsticic, influenzato, ma torna disponibile Renan – dice Iachini – la volontà però è quella di dare continuità al lavoro di questi mesi. E comunque non ci sentiamo stanchi». Probabile che la Sampdoria si affidi inizialmente ad un 4-3-1-2 con Romero tra i pali, Rispoli, Gastaldello, Rossini e Costa in difesa, Munari, Obiang e Renan a centrocampo, Juan Antonio (o Foggia, unico ballottaggio) trequartista, Pozzi ed Eder in attacco.
A Modena saranno presenti almeno un migliaio di tifosi blucerchiati: non sarà proprio un esodo, dunque, ma la cornice sarà comunque significativa, anche in considerazione dell'apertura – almeno parziale – della questura di Modena per i no tessera, a patto però che siano accompagnati dai tesserati. Gli Ultras Tito Cucchiaroni avrebbero preferito una presenza libera anche di chi non è possesso della card, ma le bandiere doriane oggi al Braglia non mancheranno. «Speriamo davvero che possa seguirci il maggior numero di tifosi – continua Iachini – per provare a conquistare la vittoria. Sappiamo quanto sia importante la spinta del nostro pubblico».

Dall'altra parte il Sassuolo e quel Fulvio Pea che bene conosce i giovani della Sampdoria, che ha condotto ad una lunga serie di successi ai tempi della Primavera. «Una squadra che riparte molto bene dalla difesa, in velocità. Avversario difficile, ma ce la vogliamo giocare», dice Iachini.

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