Sono molti sul colpo, folgorati da una scarica elettrica da 70mila volt. Le vittime sono due giovani operai, uno di nazionalità italiana e laltro albanese, che stavano lavorando in un cantiere edile al numero 16 di via del Tronco 16, in località Campo del Fico ad Aprilia, in provincia di Latina. Secondo la ricostruzione dei carabinieri della compagnia di Aprilia, guidati dal maggiore Luca Nuzzo, i due stavano tinteggiando la parete di una villetta per conto di una ditta di manutenzione esterna, e si trovavano sopra un ponteggio mobile che, spostandosi, ha urtato i cavi dellalta tensione provocando una scarica che non ha dato scampo agli operai. Litaliano si chiamava Alessandro Protettore, aveva 28 anni ed era il figlio del titolare dellimpresa. Lalbanese, era un dipendente, aveva 22 anni e abitava ad Aprilia da anni. In quel momento i due lavoravano da soli. Sullepisodio la Procura di Latina ha aperto uninchiesta per omicidio colposo.
Il grave incidente di Aprilia rinfocola una volta di più la polemica sulla sicurezza sul lavoro. «È da tempo ormai - è il grido daccusa del segretario generale della Fillea Cgil di Latina Ezio Giorgi - che denunciamo come la politica dei tagli agli ispettorati del lavoro e alle Asl, messa in atto dal governo, avrebbe avuto effetti drammatici sulla sicurezza nei posti di lavoro. Gli ispettori del lavoro non hanno i mezzi per poter controllare lintero territorio della provincia, anzi sono costretti a limitare i loro controlli nella città di Latina e nelle zone limitrofe. Le unità operative dellAsl, addette ai controlli sul territorio, sono passate negli ultimi anni da più di dieci operatori a tre. In queste condizioni è impossibile effettuare una vera e propria opera di prevenzione e repressione».
Scarica da 70mila volt: uccisi due operai
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