«Lessenza dei vuoti» è il il titolo di una mostra fotografica di Roberto Antonaci, inaugurata laltro giorno a Courmayeur, in via Roma, e aperta fino al prossimo 20 febbraio.
Antonacci ha catturato frammenti di paesaggio urbano che svelano una Milano in bianco e nero fatta di scorci, strade, angolazioni, una città che perde gli elementi di riconoscibilità per presentare lidea stessa di «nonluogo». Si tratta di una serie di venti fotografie (130 x 95) eseguite in pellicola di medio formato, digitalizzate per la lavorazione al computer e stampate su tela, nelle quali si fondono iperrealismo - scorci di realtà visti talvolta attraverso una lente di ingrandimento - e abilità da illusionista. Le sparizioni degli sfondi lasciano posto al bianco assoluto, con un effetto «di sospensione e straniamento, o ancora, strutture solide, come l'immagine di un grattacielo in costruzione, che assumono sembianze liquide». Quella di Antonaci è «una visione critica della realtà urbana che trascende i canoni dell'immagine tradizionale per approdare nel dominio dell'immagine pensata». Un bianco e nero austero che restituisce luoghi «che potrebbero essere lì e anche altrove; luoghi defunzionalizzati; frammenti metropolitani che assumono - attraverso il rigoroso lavoro di decontestualizzazione operato dal fotografo sull'immagine - i connotati dell'oggetto straniato».
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