Si inaugura oggi (ore 16), fino al 22 agosto, presso lHotel Primula di Costa Valle Imagna, la mostra «Dante Frosio poeta dellimmagine», organizzata dalla Pro Loco e dedicata al fotografo originario del piccolo villaggio della Provincia di Bergamo, alle pendici del Resegone, scomparso nel 1985. Un cane, un grande cappello e un obbiettivo sempre pronto a scattare: sono stati gli amici inseparabili di Frosio, singolare personaggio che nella sua terra è praticamente un mito; un poeta innamorato della sua valle e deciso a farla amare da tutti. Per oltre quarant'anni, ha percorso la valle documentandola, ma soprattutto fissando nelle immagini la vita e i suoi abitanti, testimone di una naturale simbiosi tra la gente e i luoghi.
Quando si osserva la foto di Dante Frosio si capisce subito perché Ermanno Olmi, il regista del film su Papa Giovanni XXIII e dell'Albero degli zoccoli, l'avesse scelto per essere uno dei protagonisti del film Il Sergente delle nevi, che si doveva girare in Russia e che invece, per motivi politici, non si é potuto realizzare. Dante aveva una sagomatura somatico-estetica eccezionale, con tutti i requisiti del personaggio. Non del personaggio ufficiale, costruito, messo assieme per ragioni di moda o di opportunismo, ma del personaggio «vero», da carisma inconfondibile. Con linseparabile moto, uno Zigolo rosso della Guzzi, ha girato instancabile ogni angolo della sua terra, col fedelissimo cagnolino di nome Pertusì. Così la «sua» valle doveva essere conosciuta, amata e rispettata da tutti; la «sua» valle doveva essere, a sua volta, generosa e ambiziosa, al punto da diventare un traguardo desiderato e goduto in modo universale. «C'erano in Dante convivialità, allegria, il piacere di qualche trovata e di qualche scherzo - racconta il giornalista Gianfranco Polli -. Ma aveva anche un bagaglio di contatti senza paragoni, indirizzi di valdimagnini sparsi in tutto il mondo.
Gli scatti di Frosio poeta dellimmagine
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