Sceicchi in Barclays? Cherchez la femme

Cherchez la femme: dietro il piano di ricapitalizzazione della banca Barclays, su cui i manager rischiano una rivolta degli azionisti, ci sarebbero due affascinanti signore inglesi, le cui arti persuasive sarebbero state determinanti per attrarre ricchissimi investitori mediorientali. A pochi giorni dalla cruciale assemblea dei soci, il Wall Street Journal sbatte in prima pagina la storia, con tanto di foto delle due avvenenti mediatrici, che per i loro servigi avrebbero incassato decine di milioni. Una di loro, Diana Jenkins, è la moglie del presidente di Barclays per il Medio Oriente, Roger Jenkins, che secondo il Wsj avrebbe contribuito ad allacciare «una relazione personale con il primo ministro del Qatar, lo sceicco Hamad bin Jassim bin Jabor Al Thani». L’altra femme fatale è Amanda Staveley, imprenditrice con una società, la Pcp Gulf Invest, fino a poco tempo fa sconosciuta a Londra, ma che avrebbe contribuito ad avvicinare a Barclays lo sceicco di Abu Dhabi, Mansour Bin Zayed A Nahyan. «Lei e la sua società - scrive il quotidiano - riceveranno 40 milioni di sterline se l’intesa verrà siglata e l’assemblea approverà il piano di ricapitalizzazione» da 7 miliardi di sterline complessivi, di cui ben 5,3 miliardi ottenuti, appunto, attraverso accordi con il fondo sovrano Qatar Investment Authority, il fondo Challenger, controllato sempre dalla famiglia reale del Qatar, e lo sceicco Mansour della famiglia reale di Abu Dhabi.


In cambio verrà elargito, tra l’altro, ai tre investitori mediorientali un rendimento annuo garantito del 14%, per un decennio. Il verdetto degli azionisti è atteso per lunedì: ma l’approvazione del piano è tutt’altro che scontata.

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