da Milano
I prezzi dei carburanti invertono rotta. I listini delle compagnie hanno fatto registrare ieri unondata di ribassi. Una retromarcia accolta positivamente dal ministro delle Sviluppo, Claudio Scajola, convinto che il divario tra i prezzi italiani e quelli della media Ue, nellordine dei 4 centesimi, «debba ancora ridursi».
I petrolieri scendono però in campo per sottolineare non solo che i prezzi stanno diminuendo, avendo lasciato sul terreno fino a 10 cent al litro in due settimane, «come del resto auspicato dal ministro Scajola», ma per sottolineare quanto fossero «pretestuose» le accuse di speculazione. Inoltre, secondo lUnione petrolifera, si è ridotto il differenziale con il resto dEuropa e, se si considerano sconti, promozioni e iniziative speciali, in alcuni casi i prezzi italiani sono al di sotto di quelli di altri Paesi.
I ribassi scattati ieri si traducono comunque in una boccata dossigeno per gli automobilisti. Con i ritocchi allingiù, che arrivano anche a 1,5-1,6 centesimi al litro rispetto a mercoledì, il prezzo consigliato ai gestori oscilla, tra 1,471 euro e 1,484 euro al litro per la verde, tra 1,449 e 1,482 euro per il diesel.
Intanto, scoppia la bufera su pane e pasta. Antonio Lirosi, noto come Mister Prezzi, ha dato ieri laltolà alla lievitazione dei listini, i più alti dEuropa e aumentati anche del 50% in giugno: «Il livello dei prezzi non trova più giustificazione nellandamento del mercato delle materie prime» - ha detto il garante -: è necessaria «unimmediata inversione di tendenza». Da settembre «ci saranno controlli rigorosi sui prezzi anche con laiuto della Finanza». Quanto ai carburanti, secondo Lirosi i prezzi sono calati nellultima settimana di 2,3 centesimi, «in linea con la media europea».
I segnali di rallentamento delleconomia vengono infine confermati dalla produzione industriale, calata in giugno del 4,4% rispetto a un anno prima e dell1,5% nel primo semestre. Unico elemento positivo, laumento dello 0,1% rispetto a maggio.
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