da Milano
Non è solo lOcse a essere preoccupata del possibile impatto dellattuale choc petrolifero sulleconomia europea. LUnione europea teme infatti che leuro non sia abbastanza forte da controbilanciare lascesa dei prezzi del greggio, e così il Cancelliere tedesco Gerhard Schröder torna a farsi promotore di uniniziativa in ambito G8 tesa a contrastare la speculazione sui mercati petroliferi, dove ieri loro nero è sceso sotto la soglia dei 66 dollari il barile.
Nel piano anticrisi presentato dal commissario Ue allEnergia, Andreii Piebalgs, si ricorda che «l'Unione europea è stata parzialmente difesa dagli effetti di una parte significativa dell'aumento dei prezzi a causa dell'apprezzamento significativo dell'euro contro dollaro tra il 2003 e il 2004. Questo non è avvenuto durante i recenti aumenti, che sono stati molto rapidi».
Il problema, rileva inoltre Bruxelles, è che il fenomeno degli alti prezzi del petrolio, a differenza di altri periodi, non è transitorio. Occorrono dunque misure per contrastarlo. Piebalgs ha annunciato che a livello europeo ci saranno incontri a Berlino con i produttori dellOpec e non Opec il 20 settembre. Inoltre, verranno avviati contatti con le principali compagnie petrolifere mondiali.
La Germania è però convinta che vada battuta unaltra strada. Che Schröder ha individuato in unazione concertata a livello di G8 per contrastare la speculazione. «Gli esperti - ha detto il cancelliere - ritengono che una parte considerevole del prezzo del petrolio sia costituita da pura speculazione, che va eliminata attraverso maggiore trasparenza nel processo di formazione del prezzo».
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