Schumacher lo spavaldo «Vinco il titolo anche a 44 anni»


Madonna di Campiglio

Schumi, per indole, se può evita. Di parlare. Di comunicare. Di aver a che fare con l'indigesta categoria giornalistica. Da sempre coerente in questo, se proprio in concomitanza con la presentazione di Fernando Alonso ha deciso di proferir parola urbi et orbi, raccontando di voler «rivincere il mondiale» e che magari non ci riuscirà «al primo anno però nell'arco di tre stagioni sì», allora vuol dire che l'uomo ha ufficialmente iniziato, anche a livello psicologico, il suo personalissimo duello con la Rossa. A costo di lasciar intendere che, massì, potrebbe diventare campione a 44 anni. Grazie a Dio, ovviamente un Dio motoristico, a Maranello e qui sui monti c’è una squadra che conosce bene l'enormità teutonica, c’è un pilota spagnolo che l'ha battuta per due anni di seguito e c’è un pilota brasiliano che ne ha carpito ogni segreto. Per cui sono tutti consapevoli dei suoi giochetti per mettere pressione e pronti a disinnescarli. Sul tema, Alonso non è intervenuto, diciamo che non si è neppure scomposto, limitandosi a sottolineare che «il fatto che Schumacher abbia provato in questi giorni una macchina Gp2» non lo preoccupa. «Anche perché sono monoposto profondamente diverse dalle F1». Il problema, semmai, c'è per tutti a livello di regole: «La proibizione dei test (15 giorni a team, solo in febbraio, in pratica una settimana per pilota, ecco perché Schumacher non ha usato una F1, ndr) ci sta creando grandi difficoltà.

Fateci caso: la F1 è l'unico sport al mondo dove chi lo pratica non può allenarsi. Nel calcio, nel tennis, in tutte le altre discipline è consentito, da noi no. E a lungo andare può diventare anche pericoloso». Questo sta cuore allo spagnolo, altro che il pressing psicologico.BCLuc

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