Scienze

Occhi al cielo per l'eclissi solare ibrida: ecco che cos'è

Questa notte una parte della Terra potrà osservare un fenomeno molto raro: ecco cos'è l'eclissi solare ibrida, perché si chiama così e i suoi tempi di ritorno

Occhi al cielo per l'eclissi solare ibrida: ecco che cos'è

Un fenomeno molto raro capiterà la prossima notte, ossia il 20 aprile, con tempi di ritorno di almeno una decina d'anni: stiamo parlando dell'eclissi solare ibrida, molto meno conosciuta e frequente delle eclissi di sole parziali o totali ma anche di quelle anulari, ossia quando la luna blocca la parte centrale del Sole lasciando un cerchio di luce visibile dall'interno di un'ombra chiamata "antumbra" o anello di fuoco secondo gli astronomi.

Perché si chiama ibrida

Questo particolare fenomeno, come dice il nome, si chiama eclissi solare ibrida perché "combina un'eclissi solare anulare e totale in cui la prima diventa la seconda e poi di solito ritorna indietro", spiegano gli esperti di Space.com. Ciò significa che chi la osserva in diversi punti del suo percorso potrà sperimentare fenomeni diversi: se l'eclissi solare ibrida si trova più vicina all'alba o al tramonto sarà più facile vedere l'anello di fuoco, se accade intorno a mezzogiorno si vedrà la sua totalità. "Le eclissi solari ibride si verificano quando la distanza della Luna è vicina al suo limite perché l'ombra d'ombra raggiunga la Terra e perché la Terra è curva", spiegano gli esperti. In pratica, si veridica quando Luna e Terra si posizione in maniera così particolare da permettere due eclissi in una, la totale e l'anulare, così da lasciare scoperta soltanto la parte esterna.

Chi potrà osservarla

L'orario di inizio di questa particolare eclissi della prossima notte sarà alle 3.44 in Italia per terminare circa cinque ore e alcuni minuti dopo, alle 8.59. Purtroppo, però, il fenomeno sarà visibile soltanto nell'emisfero australe, soprattutto in Australia, Nuova Zelanda, Repubblica Democratica di Timor Est, Indonesia, India Orientale e Filippine. Su Youtube, ad esempio, saranno tanti i canali streaming che apriranno le loro dirette per far osservare quanto accade anche a chi si trova dall'altra parte del mondo. Come spiegano gli esperti di Timeanddate, il motivo della loro rarità è dovuto al fatto che "sia la distanza della Luna che quella del Sole dalla Terra devono essere corrette" perché se la distanza totale tra la Luna e la Terra "è relativamente piccola, solo l'ombra della Luna cade sulla Terra, creando un'eclissi solare totale in tutte le posizioni lungo il percorso dell'ombra centrale".

I precedenti

Per far capire la loro rarità, Wired ricorda che delle 224 eclissi dal 2000 a oggi, soltanto sette sono state ibride di cui l'ultima il 3 novembre 2013, poco più di 10 anni fa.

In base alla porzione di Terra in cui sarà visibile è stato calcolato che una minima parte sarà osservabile (potenzialmente) ma per la fase clou del fenomeno descritto prima saranno molti di meno, soltanto lo 0,004% della popolazione mondiale equivalenti a circa 375mila persone, un po' come il numero degli abitanti di Bologna o Firenze.

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