Marcello Zacché
da Milano
Spunta lipotesi francese per Capitalia, ma lindiscrezione non ha trovato a Roma alcuna conferma. A rilevare azioni del gruppo bancario romano sarebbe il finanziere transalpino Vincent Bolloré, pronto a sostenere Capitalia nelleventuale difesa da un attacco di Banca Intesa. Unipotesi che non viene però considerata attendibile, soprattutto per motivi tecnici: le contromisure sono già state prese dallamministratore delegato Matteo Arpe quando ha acquistato il 2% del capitale di Intesa, obbligando la banca milanese (per effetto delle partecipazioni incrociate) a operare solo attraverso unOpa in contanti. Per questo, si fa notare in ambienti finanziari, anche uneventuale quota importante del capitale in appoggio allattuale gestione non impedirebbe lOpa, che al momento è lunica arma possibile per Intesa.
In realtà la voce che riguarda Bolloré sembra più destinata ad agitare le acque in casa Capitalia. Soprattutto alla luce dellattrito che, a torto o a ragione, è attribuito in questo momento ai rapporti tutti francesi tra Bolloré e il Crédit Agricole, primo azionista di Banca Intesa. Attriti che riguardano il risiko bancario italiano e che vanno messi in relazione alle presunte ambizioni di Capitalia sulla galassia Mediobanca-Generali, proprio attraverso unaggregazione (ma amichevole) con Banca Intesa. Si tratta di un mega-scenario di potere e finanza (denominato Octopus), disegnato nei mesi scorsi, ma sempre potenzialmente attuale. E che a Bolloré, capofila dei soci francesi che hanno il 10% di Mediobanca, certo non può piacere. In questo scenari, infatti, il socio francese dominante diventerebbe il Crédit Agricole, ai danni dellattuale schieramento presente in Piazzetta Cuccia.
In Borsa Capitalia ha ieri vissuto una giornata difficile, chiudendo in calo del 3%, in seguito a un report negativo di Citigroup. «Gli investitori colgono lo spunto - ha detto un operatore - per portare a casa i profitti».
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