Lassessore allUrbanistica (che non ha partecipato alla seduta) lo aveva immaginato. «Farete un favore allopposizione» aveva previsto Lucia De Cesaris con i sindacalisti che ieri sono stati protagonisti della commissione consiliare sul Pgt. E infatti le contestazioni di Pdl e Lega sono state più morbide di quelle sferzate da Cgil, Cisl e Uil sul piano del territorio nella versione rivista e corretta dalla giunta Pisapia. «Il riferimento alle case popolare? Si parla di housing sociale ma noi preferiamo parlare in italiano e avere certezza che gli saranno gli alloggi pubblici, non solo quelli destinati ai ceti medi. E con il materiale a disposizione - afferma Walter Galbusera, segretario generale della Uil Milano - dobbiamo rilevare che è lo 0,0. Noi non abbiamo che si formino ghetti, vogliamo un quartiere Aler e abbiamo individuato larea di Muggiano. Vediamo come va a finire, o decideremo cosa fare». Tradotto: come protestare. «Un volantino, uno sciopero generale, ricorso al Tar». Preoccupata la Uil anche per «il fabbisogno reale di case popolari, lultimo dato è di 20mila alloggi ma potrebbe essere cresciuto con la crisi, non vorremmo dover fare il giro di troppi uffici per avere una risposta». Gli altri nodi: «Sul piano dei servizi lapproccio di questo Pgt è aleatorio, dà adito a possibilità di speculazione», il capitolo dei trasporti «è carente, e quel poco che leggiamo, come la revisione del progetto della gronda nord ci preoccupa perchè rischia di scaricare il traffico proprio ai confini con Area C». Non è più morbida la Cgil, che batte sempre sul tema della casa: nei futuri ambiti di trasformazione urbana, in cambio della possibilità di costruire i privati dovranno cedere metà della superficie territoriale per finalità pubbliche, e di questa il 30% servirà per edilizia residenziale sociale. «Ma è ancora insufficiente, la legge permette di arrivare almeno al 40» avverte Giovanni Minali. La casa è «il tema più eluso - rincara la dose Domenico Zambelli della Cisl - e lavoriamo al buio perchè non abbiamo ancora risposta dei quesiti». Non è una buona premessa al prossimo appuntamento dei confederali con la giunta: domani le sigle sono convocate dallassessore al Bilancio Bruno Tabacci per discutere del bilancio preventivo 2012 che deve arrivare in aula a marzo. Scintille accese anche tra Pd e Sel, come è emerso nella stessa commissione. Le privatizzazioni serviranno (anche) a finanziare lacquisto dei 30 nuovi treni per la M1, i Democratici non hanno tabù «neanche sulla vendita di Sea scendendo sotto il 51%». La capogruppo di Sel Ines Quartieri ieri ha avvertito, «se vogliamo rispondere alle emergenze, nel bilancio si tenga conto che non bisogna finanziare solo i metrò ma le case popolari».
Un no categorico dal presidente dellaula Basilio Rizzo (Sinistra x Pisapia, nella foto) alla vendita di altre quote Sea, «iniziamo a liberarci del 20% delle Farmacie milanesi che vale 8-10 milioni e investiamo patrimonio in altro patrimonio, non spesa corrente ma case».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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