Una bruttissima sorpresa. Di quelle da non augurare a nessuno. Ieri mattina alcuni parenti dei defunti che avrebbero dovuto essere riesumati hanno trovato i cancelli del cimitero Maggiore sbarrati. Il motivo? Lassemblea dei lavoratori del servizio funebre aderenti alle sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, Csa, Sdl, Rdbe Diccap, che hanno confermato lo sciopero indetto per giovedì prossimo contro lesternalizzazione dei servizi funebri attraverso la creazione di unazienda speciale. Allorigine i 160 milioni di euro da recuperare per ripianare il bilancio comunale. Dallesternalizzazione del servizio, infatti, si conta di recuperare subito 4 milioni di euro.
«È colpa dellamministrazione se le famiglie non sono state avvertite - attaccano i sindacati -. Lassemblea era in programma da tempo, il Comune avrebbe dovuto evitare i disagi alle famiglie». Ma lassessore ai Servizi funebri del Comune, Stefano Pillitteri si difende: «Noi avevamo avvisato le famiglie - spiega - e abbiamo fissato per il 4 dicembre la data delle riesumazioni previste per oggi (ieri, ndr).
La questione di fondo sollevata dai sindacati riguarda comunque la creazione della Misef, che secondo i sindacati provocherebbe un netto aumento delle tariffe, danneggiando i cittadini, e mettendo contemporaneamente a repentaglio il futuro degli addetti: «Il Comune deve garantire laccessibilità dei servizi essenziali, mentre nella documentazione consegnata al tavolo delle trattative sindacali si propone il contrario; alcuni costi infatti aumenteranno del 100% fino a un massimo del 500%. Un giardinetto provvisorio che attualmente costa, in media, 100 euro, fornito dalla nuova azienda costerebbe 200 - si legge nel volantino dei sindacati - una tumulazione in colombaro passa da 600 euro a 1500. La pulizia di una tomba di famiglia lievita da 600 euro a 3mila allanno».
Preoccupati del futuro dei servizi funebri anche i rappresentanti della maggioranza in consiglio comunale, che la settimana prossima dovrebbero votare la delibera per la creazione della Misef: rischia di strangolare i piccoli operatori e di turbare il mercato, con ricadute anche sui prezzi dei servizi. «Abbiamo bisogno di qualche giorno - commenta il capogruppo di An, Carlo Fidanza - per migliorare la delibera».
«Il Comune può decidere solo le tariffe delle concessioni - spiega Pillitteri -.
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