Scivola in cordata, trascina con sé due amici Tre italiani morti dopo un volo di 400 metri

È forse il più grave incidente alpino di quest’estate. Ieri pomeriggio tre alpinisti italiani, tutti sui trent’anni e originari di Torino, sono morti sul Massiccio des Écrins, nelle Alpi del Delfinato, in Francia. Una località tra le più amate dagli appassionati di alta montagna, ma allo stesso tempo una delle più impegnative.
E nel dare la scalata alla vetta della montagna Meije tre italiani appassionati escursionisti hanno perso la vita. Probabilmente per una distrazione. Infatti, nonostante gli esperti definiscano l’ascesa al «Gran Picco» una via impegnativa, i tre giovani scalatori, al momento dell’incidente, stavano affrontando un tratto relativamente agevole. «Proprio questo può aver causato la tragedia - spiegano i soccorritori -. Lungo un passaggio abbastanza facile, capita che l’attenzione si rilassi». Forse è stata proprio una distrazione allora a far scivolare uno dei tre alpinisti su un passaggio della via sud a quota 2.400 metri. Dato che il gruppo avanzava in cordata, la caduta di uno ha trascinato dietro con sé i due compagni di spedizione, che non sono riusciti a contenere la caduta. I tre sono precipitati per 400 metri, morendo tutti sul colpo.
La tragedia ha avuto come testimone una guida alpina, che ha assistito a tutta la dinamica della scivolata, dell’inizio della caduta, del volo e del drammatico impatto finale. L’alpinista esperto ha subito allertato i soccorsi, che una volta giunti sul posto non hanno potuto fare altro che constatare la morte dei tre torinesi.

La montagna è composta di tre principali sommità: oltre alla vetta più alta, il Gran Picco della Meije a 3.983 m, il Dito di Dio o Picco Centrale della Meije (3.973 m) e La Meije orientale, un grande panettone nevoso. Per la sua particolare collocazione viene denominata la Regina dell’Oisans.

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