Scommesse, Buffon: "Italia da piazzale Loreto" Signori in tribunale: rifiutai la proposta illecita

Il presidente del Napoli mette le mani avanti circa il coinvolgimento del proprio club: "Per quanto riguarda la presenza allo stadio di determinati elementi le società di calcio non sono mai da considerarsi responsabili perché allo stadio è vietato l’ingresso solo a quelli colpiti da Daspo secondo la legge". Il portiere della Juventus: "Basta un nome in prima pagina e tutto è infangato"

Scommesse, Buffon: "Italia da piazzale Loreto" 
Signori in tribunale: rifiutai la proposta illecita

Napoli - Lo scandalo delle scommesse nel calcio continua a tenere banco. Ieri è uscito il nome del Napoli. A quanto si apprende la procura starebbe indagando su tre partite. Il presidente della società azzurra, però, nega ogni coinvoglimento. "Non mi risulta che il Napoli sia coinvolto - dice con tono alterato Aurelio De Laurentiis -. Per quanto riguarda la presenza allo stadio di determinati elementi le società di calcio non sono mai da considerarsi responsabili perché allo stadio è vietato l’ingresso solo a quelli colpiti da Daspo secondo la legge".

Non chiediamo a tutti la fedina penale "Abbiamo 700 steward - prosegue De Laurentiis - le cui liste sono presentate agli uffici della questura: bisognerebbe stabilire con il ministro degli Interni se in un impianto sportivo pubblico di così grande capienza debbano essere ammessi coloro che hanno reati diversi da quelli da stadio", ha commentato De Laurentiis prima di incontrare il nuovo sindaco di Napoli Luigi de Magistris a Palazzo San Giacomo. Infine un’ultima dichiarazione nello specifico sulla presenza del figlio del boss della camorra Salvatore: "Questo signore presentato nelle foto era vicino a un rappresentante delle forze dell’ordine ed era alle dipendenze di un manutentore del campo di gioco, quindi il Calcio Napoli non può stare all’entrata a verificare la fedina penale di tutti quelli che entrano, altrimenti dovremmo anche investigare, e non solo sui frequentatori dello stadio".

Signori a Cremona dal Gip L’ex attaccante della Nazionale Beppe Signori è giunto intorno alle 14 al tribunale di Cremona dove deve essere sottoposto all’interrogatorio di garanzia davanti al gip Guido Salvini. Il suo legale, Silvio Caroli, ha spiegato che il suo assistito, posto agli arresti domiciliari il 1 giugno scorso, "probabilmente risponderà al giudice". "Signori ha risposto con un secco no alla proposta di taroccare Inter-Lecce del 15 marzo scorso". Ad affermarlo il legale dell’ex calciatore Silvio Caroli, al termine dell’interrogatorio a Cremona.

Le nuove intercettazioni Spuntano nuove intercettazioni nell'inchiesta sul calcioscommesse portata avanti dalla procura di Cremona. Molti i nomi noti del calcio di ieri e di oggi che fanno capolino nelle intercettazioni telefoniche, trascritte nei brogliacci dell'inchiesta. Tra i big del calcio, Massimo Erodiani, titolare di una rete di agenzie di scommesse, cita "il capitano della giallorossa" e Ivan Tisci, uno degli "zingari", al telefono con Antonio Bellavista fa il nome di Christian Vieri (non indagato) che avrebbe ricevuto un'imbeccata sul risultato della partita Inter-Lecce, per cui Tisci gli avrebbe assicurato l'over 3,5. Secondo gli investigatori, però, si tratterebbe di informazioni che non hanno finora trovato alcun riscontro nel corso delle indagini. Semplici millanterie, quindi, dei protagonisti di questa vicenda che ha portato all'arresto di 18 persone e all'iscrizione nel registro degli indagati di altre 24. In particolare, non ci sarebbero nuovi nomi tra gli indagati dallla procura di Cremona. Oggi il procuratore Roberto Di Martino ascolterà Massimo Erodiani, gestore di una serie di ricevitori e Giorgio Buffone.

Buffon: "Siamo sempre l’Italia di piazzale Loreto" "Basta un nome in

prima pagina e tutto viene infangato, quando il fatto per ora non è chiaro", afferma il portiere della Juventus e capitano della Nazionale Gianluigi Buffon, a proposito dell’ultimo scandalo che ha travolto il calcio. 

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