Dopo anni di questa rubrica dovrebbe essere chiaro che lunico gioco di massa davvero temuto dai bookmaker è quello sui favoriti. Prendiamo in considerazione gli ultimi due anni di 20 campionati europei, circa 10mila partite considerando quelle con un mercato oltre le poche centinaia di euro. Ebbene, il gioco cosiddetto «cieco» e senza considerazioni di valore sui favoriti batte quello sul pareggio e quello sugli sfavoriti, con margini percentuali enormi in quasi tutte le realtà geografiche. Una buona notizia, mentre quella cattiva è che questo gioco è complessivamente perdente. «Meno» perdente, ma comunque chiuso sempre con una riduzione del capitale. Mettendo su un asse cartesiano la quota e sullaltro il ritorno sul capitale, notiamo che larea di reale profitto è una sola: quella sotto le quote 1,20, che ci dà poco più delluno per cento. Tutte le altre aree sono complessivamente in perdita, con un aumento del salasso allaumentare della quota della favorita. Alcuni matematici hanno ricavato da questi dati una retta di regressione, che dà unidea grafica del concetto: il gioco cieco sulle favorite fa tornare alla base circa l85% del capitale iniziale. Se poi queste favorite sono quotate oltre il 2,00 la percentuale scende sotto l80.
Nessun gioco cieco può quindi battere il banco sui risultati principali, mentre esistono sotto-aree (gli Under, per fare un esempio) in cui considerazioni psicologiche consentono di sfruttare i comportamenti del mercato.Come scommettere (e vincere) puntando sui favoriti
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