È scontro tra Pd e Lega sui poster che insultano Bossi e il Carroccio

Un altro scontro tra Lega e Pd. Stavolta l’oggetto del contendere sono i manifesti anti Carroccio che i seguaci del Pd hanno affisso in tutta la Lombardia, e che puntano proprio contro il partito di Umberto Bossi. Non è una novità che il Pd lombardo abbia deciso di picchiare mediaticamente contro il Carroccio e di dar vita a una campagna di contestazione: già l’anno scorso era stato diffuso uno spot pubblicitario che tuonava contro il «governo della Lega», colpevole di aver «fatto tante promesse, ma zero fatti» con protagonista un Alberto da Giussano che rimaneva in mutande.
Stavolta i manifesti incriminati recitano «Lega, vergogna. Ci hanno portato sull’orlo del baratro e ora scappano dalle responsabilità».
Un attacco a cui i diretti interessati replicano senza mezzi termini: «A vergognarsi dovrebbe essere il Pd, che sostenendo questo governo non fa altro che avallare scelte che vanno contro gli interessi dei cittadini lombardi, i più tartassati dalla manovra - dice Jari Colla (nella foto), consigliere regionale -. Invece di massacrare di nuove tasse i lavoratori dipendenti, i pensionati, le piccole medie imprese e il popolo delle partite Iva per aumentare gli introiti dello Stato, i nuovi timonieri di Palazzo Chigi dovrebbero preoccuparsi di contenere le spese e ridurre gli sprechi, partendo dalla riforma federale approvata dallo scorso Governo e che ora giace in attesa di attuazione. Solo la Lega in questi ultimi anni ha cercato di modificare lo Stato in senso federalista».
Nei prossimi mesi lo scontro è ovviamente destinato a salire nei toni: si va del resto verso le amministrative di maggio. In Lombardia i grandi centri al voto sono due, Como e Monza, entrambi Comuni amministrati al momento dal centrodestra (rispettivamente dal Pdl e dalla Lega).


Il Pd, dopo l’intervento di Bossi in piazza Duomo, aveva anche denunciato «i doppi giochi» della Lega e aveva cercato di cavalcare la polemica interna al centrodestra spronando il Carroccio «a staccare la spina e assumersi le proprie responsabilità».

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