Porte aperte al chiaro di luna per sei musei della città. Da domani a giovedì, le grandi collezioni pubbliche e private milanesi - dipinti, sculture, arredi e oggetti d'arte, accanto a preziosi manoscritti, codici leonardeschi, incunaboli e stampe antiche - saranno fruibili ai milanesi gratuitamente, e in orario accessibile a tutti: dalle 18 alle 22. L'occasione è la seconda edizione di Musei aperti alla città, l'importante iniziativa organizzata da Fondazione Rotary Club Milano per Milano, presentata venerdì scorso da Stefano Zuffi (presidente del Rotary Club Milano), Carlo Loi (presidente dell'omonima Fondazione) e Carla Mainoldi di Unicredit, sponsor ufficiale dell'iniziativa. «Milano è una città di musei e di collezioni molto diverse tra loro per storie, epoche e contenuti. Il problema principale è il loro coordinamento - ha sottolineato Zuffi -. Una scommessa vinta anche per questa edizione, che ha visto le principali istituzioni unite fianco a fianco nel nome dell'arte e della cultura». Dopo il successo della passata stagione (4mila visitatori in una notte soltanto, con lunghe file all'ingresso dell'Ambrosiana e della Pinacoteca di Brera), la kermesse torna ampliata e con un'offerta culturale più ricca: sei musei invece di quattro, in un percorso che si articola in ben tre serate. Si parte domani con il Museo del Novecento e il Diocesano, si prosegue mercoledì con le case-museo Bagatti Valsecchi e Poldi Pezzoli, per concludere giovedì con i tesori della Pinacoteca Ambrosiana e della Galleria d'Arte Moderna a Villa Reale. Itinerari non casuali, in cui la vicinanza tra i musei permetterà di spostarsi da uno all'altro, anche a piedi, nel corso della stessa serata. Un'opportunità, insomma, per far conoscere lo straordinario patrimonio culturale cittadino anche a chi, per ragioni di lavoro o di studio, non ha il tempo di frequentare i luoghi d'arte nel consueto orario diurno. «L'anno scorso - ha spiegato la coordinatrice del progetto, Lorenza Salamon - ci ha colpito la grande risposta dei giovani. Un segnale positivo, che dimostra come i nostri ragazzi non siano indifferenti alla cultura, si tratta solo di imparare come attirarli. E la gratuità è senz'altro un buon incentivo».
Ingresso libero, dunque, «ma niente visite guidate, ad eccezione dei supporti audio», precisa Zuffi. «Vogliamo che i milanesi siano liberi di visitare i musei senza vincoli di orari, di numero e di itinerario. Per i musei sarà una sfida anche questa».Alla scoperta delle collezioni che hanno fatto grande Milano
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