da Roma
Fuoco e scintille, fra Francesco Rutelli ed Enrico Boselli intorno alla lista unitaria, problemi nei rapporti tra il «polo laico» radical socialista e lUnione. La competition allombra del centrosinistra è forte, se è vero che ieri è bastata una battuta dellex sindaco di Roma, per scatenare un botta e risposta affilato, e una replica durissima del leader dello Sdi. Il presidente della Margherita, infatti, aveva detto, riferendosi con evidente sarcasmo alle vicende socialiste: «Rispetto lo Sdi: in questi anni si è presentato prima con la listi Dini, poi con il Trifoglio, di seguito con i verdi e il Girasole... al congresso dissero che volevano un partito riformista, venuta meno quella prospettiva nasce il polo radical-socialista. È difficile - aveva osservato - vedere in questi cinque passaggi una coerenza interrotta dall'assemblea federale della Margherita».
La replica di Boselli, solitamente uno dei politici più pacati di tutta la coalizione, è stata carica di vis polemica: «Sono rimasto stupito - ha esordito - dalle dichiarazioni di Rutelli. Non ho mai impartito lezioni di coerenza a chicchessia e non posso accettare che mi venga fatta la predica da chi ha mostrato nella sua storia politica una grande volubilità».
Poi Boselli, replicando alle dichiarazioni del leader della Margherita, affonda la lama passando dalla polemica politica a quella personale: «Francesco Rutelli - aggiunge - ha cominciato la sua carriera politica da radicale e da anticlericale, per poi diventare verde e ambientalista, fino a trasformarsi oggi in un cattolico neointegralista con sembianze postdemocristiane. Non credo che possa fare le pulci a me che sono sempre stato socialista».
Insomma, basta un nonnulla, per aprire una ferita che in realtà risale al referendum sulla procreazione, e rappresenta uno dei motivi di tensione più grande di tutta la coalizione.
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