Emanuela Ronzitti
Rivoluzione in vista nella geografia politica interna ad Alleanza nazionale: in via della Scrofa è in vista un maxiaccordo che riequilibri i nuovi assetti romani del partito. Nelle stanze dei bottoni fervono concertazioni e incontri tra i rappresentanti della destra romana. In gestazione, una sorta di «pax» ad ampio raggio tra le varie anime del partito per tentare di ricucire, una volta per tutte, le annose faide interne e ristabilire lordine. I tempi a disposizione però sono stretti: gli accordi si dovranno chiudere prima della prima riunione del consiglio comunale, prevista per il 3 luglio, giorno in cui verranno eletti i nuovi rappresentanti istituzionali del Colle: due le poltrone che spettano di diritto allopposizione, la vicepresidenza del consiglio e lufficio di presidenza del comune.
Giorni fa il primo scossone: la nomina a presidente della federazione provinciale del partito del candidato sindaco sconfitto Gianni Alemanno, sul quale graverà il compito di riorganizzare e condurre, almeno fino al prossimo congresso romano e provinciale, la federazione romana di via Po. Un ruolo, quello di «federale» capitolino, che negli ultimi anni era stato ricoperto - con qualche critica da parte dei suoi compagni di partito - dal consigliere comunale Vincenzo Piso, rieletto agli scranni dellaula Giulio Cesare anche grazie al sostegno dallo stesso Alemanno.
La seconda scossa arriverà invece nelle prossime ore e sarà data dalla scelta del vicepresidente del consiglio comunale. Dopo le ultime concertazioni in pole position sono in due. Da una parte, il vicepresidente uscente Fabio Sabbatani Schiuma (uomo di Francesco Storace), reduce da un buon successo personale alle ultime elezioni con oltre 5.300 voti. Dallaltra rispunta il nome di Vincenzo Piso, che potrebbe andare a ricoprire il ruolo di capogruppo di An al comune, ruolo finora toccato a Sergio Marchi.
Ma dalle indiscrezioni emerge anche la possibilità che avvenga un sorprendente scambio di ruoli tra i due. Ovvero, Schiuma capogruppo e Piso vicepresidente comunale. Il nodo si scioglierà, con tutta probabilità, solo oggi, quando Fini chiamerà a raduno nel quartier generale di An gli ex colonnelli romani per conferire sullassegnazione degli incarichi.
Se le cose dovessero andare in questa direzione, i posti di comando al comune verrebbero occupati dai fidi guerrieri di Storace e Alemanno, con conseguente effetto domino sui ruoli di An a livello regionale. In questo caso, la poltrona di capogruppo al consiglio regione andrebbe ad Antonio Cicchetti della scuderia di Fabio Rampelli, mentre invece la vicepresidenza regionale spetterebbe a Bruno Prestagiovanni, sostenuto dal neosenatore Andrea Augello, già assessore regionale al Bilancio. Tutto invariato invece per il coordinamento regionale, che dovrebbe restare in mano a Francesco Aracri, e per gli attuali incarichi alla provincia di Roma.
E intanto, nel partito cè anche chi prepara il lancio di una nuova identità trasversale nella Cdl e di diverso stampo, una nuova «casa comune» dei cattolici riformisti a livello nazionale guidati, a partire da ottobre prossimo, da Erder Mazzocchi.
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