Scopre il passato sexy dell’amica e la ricatta

"O paghi o dico a tutti che fai la zoccola". Magari, un’altra avrebbe taciuto e pagato. Invece non è detto che se una ragazza, per un motivo o per l’altro, decide di sbarcare il lunario facendo la escort debba subire senza reagire i ricatti di chicchessia

Scopre il passato sexy dell’amica e la ricatta

«O paghi o dico a tutti che fai la zoccola». Magari, un’altra avrebbe taciuto e pagato. Invece non è detto che se una ragazza, per un motivo o per l’altro, decide di sbarcare il lunario facendo la escort debba subire senza reagire i ricatti di chicchessia: neanche se è un ex fidanzato deluso, che non si capisce se è mosso più dalla gelosia o dalla semplice brama di quattrini. Così una bella ragazza milanese, impiegata in un negozio di telefonia in zona Città Studi, non ha avuto esitazioni: è andata in commissariato, ha denunciato l’amico-ricattatore, ha organizzato una trappola insieme ai poliziotti. E ha fatto finire in galera senza complimenti il giovanotto.
La storia d’amore e il suo tempestoso finale hanno per teatro un luogo di lavoro: il negozio di una grande compagnia telefonica dove entrambi i protagonisti vendono abbonamenti. Lei - sul cui nome è doveroso sorvolare - ha vent’anni; lui, Mauro O., ne ha dieci di più; ma la differenza di età non impedisce che sbocci l’amore. La relazione inizia sotto i migliori auspici, ma poi il clima un po’ per volta peggiora: «era geloso in modo ossessivo», pare che abbia raccontato la ragazza agli investigatori. Va a finire che Mauro pianta, pressoché in contemporanea il lavoro e la fidanzata. Ma non smette di frugare nella vita di lei. Fino a quando fa la scoperta che sembra confermare i suoi peggiori dubbi: ci sono altri uomini nella vita della ragazza. Molti, e a pagamento. Al lavoro di commessa, infatti, la giovane ha deciso di affiancarne nel tempo libero un secondo, decisamente più antico.
Uno, a quel punto, potrebbe andare a berci sopra un paio di birre, ringraziando il destino per avergli consentito di scappare per tempo dalla ragazza e dai suoi facili costumi. Invece Mauro O. decide di punire la fanciulla e di guadagnarci pure. La chiama, le rivela di sapere tutto della sua esistenza parallela e le fa la sua richiesta: diecimila euro, da pagarsi in venti comode rate mensili. Per sovrammercato, chiede rapporti sessuali a sbafo per sè e per un paio di amici. Il ragionamento del tizio è semplice: non mi può denunciare, perché per farlo dovrebbe raccontare alla polizia anche qual è il suo secondo lavoro. Ma la ragazza se ne infischia: finge di accettare, invece va al commissariato di via Cadamosto a raccontare tutto e a sporgere denuncia. Le consigliano di prendere appuntamento per la consegna della prima tranche.

L’incontro avviene in corso Buenos Aires, lei gli passa il pacchetto con le banconote, lui lo infila in tasca e sta per allontanarsi. Quando capisce che è una trappola si mette a correre ma i poliziotti lo placcano in una traversa.
LF

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