da Milano
Giornata positiva in Piazza Affari per Fiat, dopo che nella serata di ieri il Lingotto è stato confortato dal dato sulle immatricolazioni di novembre, andato forse anche oltre le attese secondo un operatore, e dopo l'elogio fatto dall'Economist all'azienda e all'ad Sergio Marchionne. Così, il titolo ha chiuso in Piazza Affari la giornata in rialzo del 3,35% a 7,27 euro nella versione ordinaria, con scambi che hanno riguardato 18,2 milioni di titoli, l'1,67% del capitale. Questo, dopo che il titolo è salito anche di oltre il 4% in alcuni momenti della giornata. Bene le privilegiate, cresciute del 2,57% a 5,98 euro, e le risparmio salite del 2,69% a 6,67 euro. In crescita anche gli altri titoli della scuderia Agnelli, con Ifil salita dell'1,27% a 3,58 euro, mentre le Ifi sono salite dell'1,85% a 13,94. Intensi scambi anche su questi titoli.
Ieri il settimanale britannico Economist ha definito Sergio Marchionne, ad del gruppo Fiat, come «luomo della svolta» in un lungo ritratto dedicato al manager. Nel 2004 l'impresa torinese «stava quasi affondando» e cercava di «scaricare» l'auto alla General Motors. Poi Marchionne l'ha spuntata su Detroit e invece di avviare un'estenuante battaglia legale ha ricevuto 2 miliardi di dollari per concedere il divorzio a Gm. «Avreste dovuto vedere le loro facce quando Marchionne ha incontrato Richard Wagoner (il suo pari grado in Gm). Appena Marchionne ha aperto bocca si sono accorti che era uno di loro, un nordamericano» afferma il settimanale, che sottolinea che a distanza di un anno Fiat sta riprendendo velocità e corteggia Ford e altri partner per stringere joint venture, mentre Gm è in piena crisi. Dopo la vicenda Gm, continua lEconomist, Marchionne si è assunto anche la piena responsabilità dell'auto e la sua abilità di raggiungere gli obiettivi finanziari sta cominciando a impressionare gli investitori, con l'auto che nel terzo trimestre ha ridotto le perdite del 70% rispetto a un anno prima. «The big test» sarà nel 2006, quando l'auto dovrà registrare utili.
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