La scuola che forma i talenti della diplomazia

L’Aseri festeggia dieci anni di attività: hanno studiato qui 300 funzionari da 35 Paesi. In cattedra i massimi esperti del mondo

Qui, meno di un anno fa, quindici funzionari iracheni imparavano come si costruisce uno Stato democratico, lezione da mettere in pratica nel loro Paese per il dopo-Saddam. Da qui sono passati giovani che oggi lavorano in aziende multinazionali e istituzioni come l'Onu o sono diventati degli esperti nella cooperazione con il terzo mondo. Qui la Banca mondiale è venuta a caccia di «talenti». Studenti diplomati all'Aseri, l'Alta scuola di Economia e Relazioni internazionali dell'università Cattolica che festeggia dieci anni d'attività.
Nelle due villette in via San Vittore tengono le loro lezioni docenti delle più importanti università mondiali, da Cambridge a Stanford. «La nostra forza è questa: chi studia all'Aseri ha un contatto diretto che i massimi esperti al mondo dell'economia, del diritto e delle relazioni internazionali» racconta Vittorio Emanuele Parsi, docente e direttore della collana di libri «nata grazie all'amicizia e alla stima che lega noi professori».
L'idea della scuola nasce all'inizio degli anni Novanta, quando finisce il bipolarismo si comincia a parlare di globalizzazione. «In realtà erano in pochi a farlo, allora - spiega il docente di Relazioni internazionali - Tra loro c'erano i fondatori dell'Aseri». Sono Piero Bassetti, in quel periodo presidente della Camerca di commercio, il preside della facoltà di Scienze politiche della Cattolica, l'economista Alberto Quadrio Curzio, e Lorenzo Ornaghi, allora docente di Scienza politica e allievo di Gianfranco Miglio, oggi rettore dell'ateneo di largo Gemelli. Vogliono insegnare ai giovani a leggere e capire i cambiamenti, primo fra tutti la globalizzazione. Si comincia con un ciclo di seminari tenuto dallo stesso Bassetti, nel '95 nasce l'Aseri come scuola di specializzazione biennale finanziata anche dalla Camera di commercio. L'alta scuola si rende autonoma nel giro di pochi anni, prendono il via i master in collaborazione con atenei stranieri (Budapest e Lugano), si organizzano corsi estivi per professionisti, le due ville immerse nel parco diventano un centro dove i docenti di tutto il mondo tengono lezioni aperte al pubblico su temi che vanno dalla politica estera di Bush a rapporti con l'Islam. E sempre sotto la direzione di Ornaghi.
«Siamo stati i primi a volere insegnanti e studenti di tutto il mondo, ne abbiamo diplomati 300 di 35 Paesi» riprende Parsi. Per loro, quest'anno, l'Aseri organizza tre master annuali, tutti o in parte in inglese. Si tratta dei corsi in Economics, Institutions and Public Policies (tra Milano e Lugano), in International Relations Management e per la Cooperazione internazionale allo sviluppo. I master, di primo livello e riservati a 25 alunni, costano rispettivamente 6mila, 9300 e 4800 euro (informazioni su www.aseri.it) e prevedono uno stage finale in aziende e organismi internazionali. «L'Aseri vuole insegnare una professione ai ragazzi - aggiunge Parsi -. Qui, lo scambio con i docenti è intenso, le lezioni sono partecipate e si impara a fare ricerca». È legato a questo il sogno del docente: «La sfida è accentuare il ruolo dell'Aseri come centro di ricerca sui temi della politica internazionale. Stiamo studiando le crisi del Mediterraneo con docenti dei Paesi del nord Africa, del Medio Oriente e del resto d'Europa. Nel Mediterraneo si giocano le grandi sfide politiche del futuro e Milano è in una posizione strategica».


Per festeggiare i dieci anni d’attività, l’Aseri organizza una due giorni di incontri e dibattiti. Venerdì il momento più importante, con la lezione del politologo Charles A. Kupchan sulle «Trasatlantic Relations in a New Era».

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