Scuola in piazza, scontri a Milano: agente ferito Gelmini: "Così indottrinano i giovani a sinistra"

Si ripete il rito: universitari e studenti delle scuole superiori protestano contro tagli e riforma. Blitz all'alba davanti al ministero dell'Istruzione: piazzati due striscioni. Traffico in tilt a Roma e Milano. Gelmini: "Vecchi slogan di chi vuole mantenere lo status quo" Il video

Scuola in piazza, scontri a Milano: agente
ferito 
Gelmini: "Così indottrinano i giovani a sinistra"

Milano - Studenti in piazza oggi contro tagli e riforme in atto. Si ripete il rito annuale delle manifestazioni, come da copione. Sono partiti  50 cortei in tutta Italia per chiedere la "rottamazione" del ddl Gelmini prima ancora che venga approvato. Lo sciopero per l’intera giornata è stato proclamato da Usi Ait Scuola e Unicobas, mentre Flc-Cgil ha indetto l’astensione dal lavoro per un’ora indetta dalla Flc-Cgil. Lo slogan della giornata è "Cambiare ora la scuola!". Contestati anche i corsi organizzati in collaborazione tra scuole e esercito.

Universitari e studenti delle scuole superiori uniti Insieme a Unione degli studenti e Rete degli studenti, che difendono i diritti degli iscritti alla scuola superiore, infatti, sfilano l’Unione degli universitari, il Link ed il neonato movimento anti-ddl Costruttori di sapere. A Roma, il corteo degli studenti universitari partito dalla Sapienza si è unito agli studenti delle superiori partiti da Piramide per arrivare assieme davanti al Miur. Sono in 30mila a sfilare secondo gli organizzatori. Traffico in tilt al centro di Roma e in zona Ostiense. Proprio davanti al ministero, stamattina i ragazzi di Unione degli Studenti e a Link-coordinamento universitario hanno iniziato la protesta piazzando all'alba due striscioni. "8 ottobre, 6.30 del mattino. Voi l’incubo, noi la sveglia" e "La paura fa 90 ...CORTEI IN ITALIA" gli slogan.

La replica della Gelmini Non si fa attendere la risposta di Mariastella Gelmini, che commenta: "La protesta di oggi però mi pare riproporre vecchi slogan di chi vuole mantenere lo status quo, di chi è aprioristicamente contro qualsiasi tipo di cambiamento e crede di usare la scuola come luogo di indottrinamento politico della sinistra". Il ministro dell'Istruzione difende le riforme sostenendo che "bisogna avere il coraggio di cambiare. Dobbiamo puntare a una scuola di qualità, più legata al mondo del lavoro e più internazionale. Per ottenere questi obiettivi stiamo rivedendo completamente i meccanismi di inefficienza che hanno indebolito la scuola italiana in passato. Un lavoro e un percorso difficile, ma indispensabile. È necessario lo sforzo di tutti coloro che hanno a cuore la scuola".

Tafferugli a Milano Partito qualche fumogeno durante il corteo di Milano, che ha bloccato tutto il centro. Tra striscioni colorati, slogan contro "la cultura militare nelle scuole" e urlando "assedio assedio", i circa 10mila studenti hanno raggiunto il provveditorato agli studi di via Ripamonti per protestare contro il provveditore lombardo, Giuseppe Colosio. Gli studenti sono tenuti a distanza dall’ingresso dell'edificio, transennato dalle forze dell’ordine. I manifestanti hanno srotolato uno striscione polemico nei confronti dell’introduzione della
cultura militare nelle scuole, e hanno posto una sagoma del ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini, vestita in abiti militari, che è diventata bersaglio del lancio di uova, rotoli di carta igienica e di qualche petardo. Sul posto sono presenti agenti di polizia in tenuta antisommossa. Una parte di studenti, però, si è staccata dal corteo principale e si è diretta verso l'università Statale. Da lì circa 200 persone sono ripartite spontaneamente e sono stati bloccati dalla polizia in Piazza Velasca con una carica. Un agente della Digos è rimasto leggermente ferito all’occhio destro da un giovane che gli ha spruzzato del liquido urticante. I manifestanti sono partiti nuovamente, stavolta scortati dalle forze dell’ordine in assetto antisommossa, per arrivare in via Larga all’urlo "blocchiamo tutto,
blocchiamo subito". 

Tensioni anche nelle altre città Momenti di tensione anche a Torino, dove sono stati lanciati fumogeni e altri oggetti, tra cui bottiglie di vetro, contro la polizia. Il lancio è avvenuto alla fine del corteo, in via Po, vicino alla sede delle facoltà umanistiche. Non ci sono state gravi conseguenze. Stessa scena anche a Firenze, dove gli studenti in testa al corteo, ha lanciato un fumogeno, bottiglie e uova contro la sede della scuola privata degli Scolopi, in via Cavour, suscitando la protesta degli altri studenti che sfilavano e portando a scontri, placati subito dalle forze dell'ordine, davanti alla prefettura: ci sono stati spintoni e qualche pugno, fortunatamente senza conseguenze.

  Alcuni settori del corteo hanno aggredito, sempre in via Cavour, un gruppo di studenti di destra di Azione Giovani, che stavano camminando sul lato opposto del marciapiede. Ne è nato un tafferuglio, e le forze dell’ordine hanno identificato i responsabili.

 


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