Roma - "La scuola italiana affronta il problema della violenza nelle classi e lo fa con un piano articolato che ha l'obiettivo di educare i ragazzi al rispetto dei propri compagni, aiutare le vittime degli episodi di prevaricazione e comminare sanzioni disciplinari severe a coloro che commettono abusi". Lo ha detto il ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni, alla presentazione della Campagna nazionale contro il bullismo. Il piano, realizzato in stretta collaborazione con esperti, insegnanti e studenti, è composto di quattro iniziative principali: una campagna di comunicazione differenziata rivolta agli studenti, ai docenti e alle famiglie, la creazione degli osservatori regionali permanenti sul bullismo, il numero verde nazionale 800.66.96.96 e il sito internet www.smontailbullo.it.
Fioroni "Il bullismo è un fenomeno gravissimo che non deve essere sottovalutato", ha detto Fioroni. "Il primo obiettivo del piano è quello di eliminare l'omertà e poi quello di educare al rispetto dei propri compagni". I fenomeni di bullismo sono tornati all'attenzione dei media e della politica dopo che sono stati trovati su Internet dei video che mostravano le molestie di alcuni alunni verso un compagno disabile. L'episodio ha scatenato un dibattito sulla relazione tra mezzi di comunicazione, educazione e società. A questo proposito, il ministro ha rivolto un appello esplicito alle televisioni pubbliche e private, sostenendo che "la politica dei bollini - i segnali che appaiono sullo schermo e segnalano se il programma è adatto ai bambini - è una politica di pannicelli caldi che non risolve il problema".
La tv La televisione ha una responsabilità grandissima sull'educazione dei giovani e "la cultura del reality" è strettamente collegata agli episodi di ripresa e pubblicazione online degli episodi di bullismo e violenze, ha detto Fioroni. "E' necessario un intervento più approfondito da parte delle televisioni generaliste, sia pubbliche che private", ha concluso Fioroni. La presentazione è avvenuta nel giorno in cui si sono celebrati a Catania i funerali di Filippo Raciti, il poliziotto ucciso venerdì durante gli scontri tra tifosi e forze dell'ordine alla fine della partita Catania-Palermo.
Tra gli indagati sono risultati molti minori, a conferma del fatto che la violenza è sempre più un problema che riguarda i ragazzi fin dalla scuola dell'obbligo, ha detto Fioroni, che prima della conferenza ha fatto rispettare un minuto di silenzio in onore del poliziotto ucciso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.