I conti delle scuole milanesi non tornano. Mancano i fondi e le rassicurazioni del ministero dellIstruzione non rassicurano proprio per niente. Nelle scuole della città ormai ci sono supplenti che lavorano e non sanno quando saranno pagati. «Il ministro Fioroni dice Rita Frigerio, segretaria provinciale Cisl scuola - nei giorni scorsi aveva dichiarato di aver invitato gli Urp (uffici scolastici provinciali, gli ex provveditorati agli studi) a utilizzare fondi residui per pagare le supplenze brevi. In realtà questi soldi non ci sono». La sindacalista ieri ha verificato la situazione allUrp di via Ripamonti ed ha così potuto constatare che la situazione continua ad essere drammatica. «La ragioneria continua a dire la Frigerio ha detto di avere a disposizione un milione di euro, fondi già destinati alle scuole per pagare lIrap che hanno anticipato. A parte il fatto che spendendo questi soldi resterebbe aperto un altro buco nei bilanci scolastici, comunque il problema non verrebbe risolto, perché il fabbisogno per questa voce di bilancio per le sole scuole milanesi è di 15 milioni di euro. Allora le scuole che hanno finito i fondi saranno costrette a dire ai supplenti che non sono in grado di pagare gli stipendi. E guarda caso a pagare questa situazione è il personale più debole e più precario».
Ma cè dellaltro. La mancanza di fondi erogati dal ministero della Pubblica istruzione riguarda anche il personale di ruolo: «Quanti insegnanti che hanno lavorato negli anni passati oltre il loro orario di lavoro aggiunge la sindacalista - aspettano ancora di essere pagati? Gente che ha fatto per anni da supervisore ai neoassunti e non ha visto una lira, docenti impiegati come commissari e presidenti agli esami di Stato che ancora aspettano i relativi compensi. Perché si penalizza in questo modo il mondo della scuola?».
Secondo un resoconto del responsabile della ragioneria dellUfficio scolastico regionale a fine 2006 il debito del ministero verso le scuole lombarde ammonta complessivamente a 100 milioni di euro. Un debito che va sanato, e tuttavia nemmeno lannuncio del ministro Fioroni di assegnare direttamente alle scuole i fondi necessari per gestire il servizio lascia tranquilli.
«Non so come si possa risolvere il problema in queste condizioni commenta Rita Frigerio .
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