Scuole milanesi promosse: in classe libri meno costosi

Un’indagine di Altroconsumo rivela che gli istituti della città rispettano i «tetti» ministeriali. Il direttore Dutto: «Siamo la regione più attenta»

Gioia Locati

Il primo giorno di scuola si avvicina: lunedì 11. E molte famiglie hanno già iniziato a calcolare quanto la spesa per i testi e la cancelleria inciderà sul bilancio di casa. Secondo un’indagine di Altroconsumo, su 177 prime medie di Milano, Napoli e Roma risulta che in ogni città ci sono presidi e insegnanti che si fanno un baffo dei tetti e impongono volumi dai costi stellari. Ma, sorpresa, a Milano i prezzi sono più contenuti. «Quest’anno soltanto il 14 per cento delle 70 classi milanesi ha ignorato le prescrizioni e nessuna ha sforato di più del 10 per cento sul totale stabilito. Il record della spesa va a Napoli dove il 63 per cento ha snobbato i tetti - ha dichiarato Liliana Cantone di Altroconsumo -. L’anno scorso erano emersi costi alti nel 36 per cento delle scuole». Fra queste c’era la media Martinengo-Alvaro, i genitori si ribellarono, fecero ricorso al Tar e il tribunale diede ragione alle famiglie: via i volumi troppo cari.
I costi totali dei libri, esclusi i dizionari, stabiliti dal ministero sono immutati da quattro anni. E secondo le previsioni dell’associazione dei consumatori quest’anno le famiglie spenderanno il 2,5 per cento in meno rispetto all’anno scorso. Va fiero del primato il direttore scolastico Giacomo Dutto: «Milano è molto sensibile a questo argomento e la Lombardia è la regione che più rispetta le regole ministeriali, più del 50 per cento delle classi non supera i tetti. I “paletti” sono una garanzie per le famiglie».
Per contro è anche vero le edizioni dei testi scolastici cambiano velocemente e che ci sono professori che cambiano idea sui libri decisi a giugno. Confermano al Libraccio di via Santa Tecla: «Può succedere che un testo che deve valere per tre anni venga anche sostituito al secondo anno perchè cambia il professore. Capita soprattutto nei tecnici e nei professionali». La spesa poi lievita se si aggiungono i dizionari, latino e greco, viaggiano sulle 80 o 90 euro l’uno. Ma se si acquistano volumi usati si può risparmiare fino al 60 per cento. «Alle medie l’usato non esiste - spiega Raffaella Palvarini responsabile settore scolastico del Libraccio -. In genere i ragazzi aspettano la fine del triennio prima di cedere i testi. Sui volumi delle superiori accettiamo prenotazioni anche al telefono ma di uno o due, non di un’intera lista». Già perché i libri si acquistano dal primo giorno di scuola in poi, nella prima settimana le rivendite scoppiano di richieste, ora invece è il deserto: «Nessuno rischia di comperarli prima di verificare che ci sia lo stesso insegnante e che poi non abbia cambiato idea».
E la cancelleria quanto incide sul budget? I cartolai milanesi propongono per il terzo anno il kit a prezzo immutato: 19,90 euro per zaino, astuccio, una copertina ad anelli e due maxi quaderni.

Va a ruba? Risponde Enrico Oldani, presidente dell’associazione cartolibrai dell’Unione: «Almeno quanto la richiesta dello zainetto con i personaggi di moda. L’inizio della scuola è un momento carico di emozioni, al bambino piace scegliersi il quaderno che raffigura i suoi eroi anche se costa un euro in più».

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