Quel che conta è scagliarsi contro il «golpista», contro leversore» e contro la «Chiesa». Ed Eluana Englaro? Non cè alcuna traccia. Sì, vabbè la manifestazione del Pd è nel suo nome ma gli slogan della piazza hanno il sapore del déjà vu: «Resistere, resistere, resistere», «Berlusconi ci piace di più a testa in giù», «fuori la Chiesa dallo Stato» e «la Costituzione non si tocca». Refrain scanditi con rabbia. Naturalmente, ci sono pure le tesi: «Difendiamo il presidente della Repubblica e la Costituzione dal cinismo golpista di Silvio Berlusconi» (Stefano Draghi), «il golpista che sta al governo deve sapere che ci siamo» (Carlo Monguzzi), «abbiamo capito quali sono le prossime tappe del golpe» (Gino Strada). Eccoli, i soliti pasdaran della sinistra perdente: tutti uniti sotto gli ombrelli in corteo da San Babila alla Prefettura con il premio nobel Dario Fo che la sa lunga e svela il «favore di Berlusconi a Ratzinger per essere poi ricompensato».
Pomeriggio dapplausi a chiunque attacchi il premier, «è la persona più volgare che conosca» (Franca Rame). Voci di un coro stonato con tanto di filosofo, Umberto Eco, sempre pronto a vagheggiare di «un attentato gravissimo alla Costituzione».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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