de Pace
La cascata di "rinfacciamenti" su tutti i giornali era prevedibile. Un padre uccide la sua bimba, il cane e se stesso, e i padri separati organizzati sanno solo dire «i padri separati sono considerati di serie B». Non c'è gesto di compassione e solidarietà per la bimba uccisa, ma solo cinico, e improprio, giudizio pseudo giuridico.
Ora, se il giudice aveva deciso che questo padre vedesse la figlia solo un giorno alla settimana, forse è stato lungimirante e oggi gli si deve dare ragione. Perché quel padre non ha saputo proteggere la figlia. Neppure da se stesso.
Il giudice avrà intuito d'avere davanti un padre fragile - come ha dimostrato di essere - e ha voluto (ha tentato di) tutelare la piccola. In realtà tutti i padri, ma anche molte madri, che non riescono nei fatti a separarsi dal partner, si buttano a peso morto sui loro poveri figli e creano l'immagine di se stessi quali vittime sontuose dell'ingiustizia umana. Senza rispetto per i figli. Che vengono travolti dal loro sciagurato risentimento.
A me fanno davvero orrore quei genitori che usano come alibi i propri figli, così mascherando i personali rancori, l'incapacità, la voglia di vendetta e di sopraffazione. I figli diventano strumento umano per cercare la compiacenza e la compassione altrui, ma anche per ferire l'ex partner. Che un tempo proprio loro hanno scelto.
Ci sono madri che si sentono forti solo perché il giudice ha confermato loro la responsabilità di occuparsi, per un tempo più lungo di quello dei padri, dell'allevamento e della crescita dei figli. Ma ci sono contestualmente padri che non riescono a tollerare che non ci sia almeno una divisione paritaria dei tempi dei bimbi. In realtà vorrebbero essere affidatari o almeno collocatari, convinti che in tal modo - anche se più forti economicamente - non dovrebbero versare assegni all'ex partner.
A questi padri e madri non interessa davvero per niente serenità, stabilità ed equilibrio vitale dei figli. Sono solo motivati, gli uni e le altre, da meschini pensieri economici e spregiudicati obiettivi di sopraffazione. Accanto a molti padri responsabili, affettuosi e generosi, e magari maltrattati dalle ex, ce ne sono almeno altrettanti livorosi, violenti, lagnosi. Di fronte a madri responsabili e sacrificali, prive di alcun sostegno economico dagli ex, ne vediamo altrettante ciniche e ricattatrici. Fortunatamente ci sono bimbi che attraversano quasi indenni separazioni e divorzi; ma ce ne sono tanti e tanti usati come ostaggio da uno o da entrambi i genitori, i quali accendono sui figli una pesante ipoteca, che i poverini pagheranno tutta la vita. Sempre che sopravvivano all'intolleranza e alle frustrazioni dei loro disgraziati genitori. Sempre che non siano coinvolti in tragici, inutili, gesti omicidi
I parlamentari ignoranti o i padri separati lobbisti dovrebbero sentire la coscienza pesante e devastata, per avere armato la mano a quei padri convinti di subire ingiustizie giudiziarie e per ciò stesso diventati assassini. I giudici saranno anche incapaci o distratti, ma una persona matura - che si dichiara in grado di allevare un figlio - deve sapere gestire le aspettative frustrate. Che colpa hanno i bambini degli eventuali sbagli degli adulti?
I padri, soprattutto, ma anche le madri incapaci, dimostrano di non avere una briciola di dignità e di rispetto per i figli, quando fanno le vittime, anche mediatiche, del sistema. Non si mettono in discussione, non si domandano perché hanno scelto proprio quel partner che poi squalificano e svalutano, non ipotizzano quale sarebbe la situazione più comoda per i figli, non valutano i bisogni dei bimbi piccoli. Solo i propri, nel territorio del conflitto che li vuole vincitori anche ammazzando i figli.
Non è giusto spacciare per amore ciò che è soltanto schifoso egocentrismo e bieco egoismo. Che porta allo stalking giudiziario, alla violenza e al figlicidio. I media hanno responsabilità gravi in questo: danno voce generalizzata a madri e padri che non meritano di essere qualificati tali, perché del tutto inadeguati a valutare e proteggere l'interesse dei figli e che, anzi, giustificano gli assassini, attaccando i giudici o l'altro genitore. Le sceneggiate televisive, non prontamente governate da chi non ha né l'esperienza né la competenza per farlo, o gli strillati sfoghi sui giornali, servono solo ad aggravare i problemi dei figli, esaltando la figura di un presunto perseguitato da ingiustizie e creando così disordinata audience.
Disordinata e insidiosa, perché condiziona tanti genitori, ignoranti, ottusi e fragili al punto da farli decidere a questi suicidi allargati. Rivelatori di inadeguatezza sociale e personale. Inservibili a compensare le presunte ingiustizie.
Lo scandalo è che nessuno si preoccupa, tantomeno le istituzioni; preferendo tutti, più comodamente, pensare che si tratti di gesti suggeriti dalla follia. Non è vero, non sempre è così.
Bisogna che cominciamo a fare qualcosa, perché le tragedie succedono nelle famiglie che chiamiamo normali. Perché in Italia ci sono più omicidi tra i familiari che tra i criminali.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.