Se piazza Cavour ritorna a essere «Ciassa da erto»

Rapallo vuole tornare al passato. Almeno un po’, per quel che riguarda la tradizione toponomastica. E lo fa mettendo in posa le targhe che indicano i vecchi nomi delle strade, in dialetto. Così all’incrocio con via San Massimo compare «da-o Ponte Nêuvo», da i Tre Olivi «da-o Pilon», la Casa De Bernardis diventa «da Siggi», da Conti, «in sciô Pontetto», l’autorimessa Atp «strâ de Rà», il ponte pedonale Boate «da-o Ciantê», Casa Zerega in via Laggiaro «da-o Galletto», piazza Cavour «Ciassa da erto», il Chiosco della Musica «Mainn-a de barche», le Clarisse in piazzale Escrivà «Ciassa de Moneghe», corso Italia «Strâ Nêuva», Salita Serena «Montâ do Möin», piazza Venezia «A Ciassetta», e altri ancora. «Questa iniziativa ha un duplice valore - spiega il sindaco Mentore Campodonico - ricostruisce visivamente la memoria della città e ne rafforza l’identità caratteristica e contemporaneamente rappresenta un messaggio turistico».

In molte città turistiche europee si va ampliando il fenomeno di una toponomastica parallela, che racconta la storia della città e ne caratterizza i contorni più antichi rendendo un servizio divulgativo sul piano turistico sempre più apprezzato da ospiti e residenti. L’iniziativa delle targhe in ceramica apposte a Rapallo è stata realizzata in collaborazione con l’associazione «Caroggio Drito».

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