Se il «pugno di ferro» di Genova riesce a sbloccare la città

Se il «pugno di ferro» di Genova riesce a sbloccare la città

È bastato tener duro, una giornata intera. Difendere il diritto di una città che chiede di lavorare e non cedere al ricatto di chi invece lo calpesta, tenendola in ostaggio. Ed ecco che all’indomani dello sciopero indetto da Trasportounito, con tanto di blocco con 130 tir fermi ai varchi portuali e un danno per l’attività giornaliera pari al 70-80%, i più agguerriti hanno deciso di sciogliere il fermo e sedersi al tavolo del governo con il sottosegretario ai trasporti Bartolomeo Giachino. Lo stesso che la sera di lunedì aveva dato un primo ultimatum all’associazione, ricordando che la condizione per partecipare all’incontro era sospendere ogni iniziativa sindacale che «con forme illegittime aveva bloccato e rallentato il porto di Genova e gli interporti di Rivalta Scrivia». Detto fatto.
«Quando le proteste sono legittime, nessuno le mette in discussione - spiega il presidente dell’Autorità Portuale, Luigi Merlo finito nel mirino di Traportounito per aver definito la contestazione un “atto di pirateria” -. Ma quando si tratta di una rappresentanza sparuta e limitata che sostiene proteste con atti di forza, blocchi, mezzi messi di traverso, non è tollerabile».
Il porto non si fa intimidire da nessuno, ribatte Merlo. Di più, quanto accaduto lunedì, ovvero che una comunità intera si sia unita per difendere un interesse generale (contrarie alle sciopero anche le due sigle dell’autotrasporto, Unatras e Anita e il Codacons) è un esempio positivo. «E paga. Se passa il principio che ognuno è libero di manifestare, impedendo agli altri di lavorare, non va bene. Questo vale per gli autotrasportatori e per chiunque vuol tenere in ostaggio con l’arroganza e la prepotenza il porto. Creando disagi enormi». E chissà che la stessa fermezza venga applicata anche quando a bloccare la città saranno cortei e sigle ben più rappresentative di quella dell’altro giorno.
Tornando, al «pugno di ferro». Il presidente dell’Autorità Portuale di Genova e il sottosegretario ai trasporti, un democratico e un esponente del maggioranza sulla stessa lunghezza d’onda. «Da sempre lavoro in collaborazione con Giachino. Ci siamo coordinati e abbiamo tenuto una posizione unitaria», conclude Merlo. Per la cronaca dell’incontro di ieri, i vertici di Trasportounito esprimono soddisfazione: il governo procederà in tempi rapidi alla revisione delle norme dell’autotrasporto.

«Tutto torna in discussione - ha aggiunto Franco Pensiero, presidente di Trasportounito -. Il tavolo di confronto sul quale il governo si è impegnato, dovrà produrre entro e non oltre il 30 novembre, il quadro normativo per cui la voce, ad oggi isolata, di Trasportounito si è battuta».
Giulia Guerri

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica