Se qualcuno accompagna i giovani in viaggio

Spingersi con timore oltre il confine del proprio quartiere, perché quei quattro edifici popolari, in quella zona che qualcuno chiama malfamata, sono casa tua e ti ci senti sicuro, fuori chissà. Superare con enorme sforzo i pochi centimetri che separano la poltrona dal divano o la diffidenza della maestra. Sono solo alcune delle testimonianze di viaggio raccolte da Mimmo Sorrentino tra giovani di età e latitudini diverse e confluite nello spettacolo L'infinto viaggiare, liberamente ispirato all'omonimo libro di Claudio Magris e dedicato a Pippa Bacca, l'artista milanese uccisa in Turchia lo scorso marzo.
Sul palco, insieme ad alcuni attori professionisti della cooperativa Teatroincontro, saranno proprio i ragazzi che si sono raccontati a Sorrentino: bambini del campo nomadi di Rho e di una scuola elementare di Vigevano, adolescenti stranieri della Comunità Oklahoma e della Fondazione L'Aliante di Milano, studenti delle scuole medie superiori di Vigevano, adolescenti di un quartiere di case popolari di Abbiategrasso e giovani diversamente abili dell'Aias di Vigevano. «Non ho selezionato prima gli attori, ma ho condiviso con loro la lettura del libro di Magris e li ho ascoltati, poi ho scelto le testimonianze che mi sembravano più importanti per rappresentare il tema del viaggio - dice Sorrentino -. Mi ha colpito, ad esempio, il racconto di una piccola rom che mi ha detto: “Ho paura delle maestre perché hanno paura di me”, o quello di un ragazzo disabile che, parlando del suo viaggio a Lourdes ha detto: “Non vado per i miracoli ma perché la Madonna mi vuole bene”».
È nata così questa variegata e caotica compagnia, che Sorrentino è riuscito a «domare» anche grazie all'aiuto degli operatori delle associazioni che hanno collaborato al progetto: «È stato delirante, anche perché ho avuto la brillante idea di farli suonare dal vivo durante lo spettacolo, ma i ragazzi hanno capito l'importanza del lavoro e, al momento giusto, i tamburi smettevano di rullare e tutti stavano ad ascoltarmi» scherza il regista.
A fare da filo conduttore in questo racconto corale sarà una narratrice vestita da sposa (l'attrice Adriana Busi), omaggio drammaturgico a Pippa Bacca: «È una mia dedica e anche un mio spazio di scrittura nel testo - spiega Sorrentino -.

L'immagine della sposa viaggiante invece rimanda alla mia esperienza personale, quella di una generazione che ha viaggiato in autostop, in un'epoca di apertura all'altro che era sinonimo di ricchezza».
L'Infinito Viaggiare
Da oggi al 31 maggio, ore 21
Spazio Mil (via Granelli)
Sesto San Giovanni

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