Se il sindaco trova un posto al «trombato» dagli elettori

Se il sindaco trova un posto al «trombato» dagli elettori

«Nuovo modo di governare? Ma mi faccia il piacere!»: sono i grillini del Movimento Cinque Stelle savonese a prendere a prestito la classica battuta di Totò per censurare le prime mosse del sindaco rieletto Federico Berruti. Il quale ha cominciato dal suo staff - ufficio stampa, segreteria e due stretti collaboratori - l’opera di formazione della squadra di governo della città, dopo essere stato riconfermato al vertice dell’amministrazione comunale alla guida di una maggioranza di centrosinistra.
Berruti è partito - sottolineano i seguaci di Beppe Grillo - da Ferdinando Molteni che diventa portavoce del primo cittadino, oltre a svolgere un ruolo di collante tra Comune e comunicazione esterna della città. Ex giornalista del quotidiano Il Secolo XIX, e definito esperto di comunicazione e cultura, Molteni avrà anche un ruolo di coordinamento generale per quanto riguarda l’immagine turistica e culturale di Savona.
Il secondo collaboratore scelto subito da Berruti è Fabio Musso, sposato con due figli, educatore impegnato da anni nei servizi per gli adolescenti, dirigente del Partito democratico e attuale presidente della Circoscrizione di Villapiana. Musso è incaricato dei rapporti politici tra amministrazione comunale e partiti di maggioranza e opposizione, oltre che del dialogo con le forze vive della città, associazionismo, volontariato e componenti socio culturali.
Un esordio che non piace per niente ai grillini: «Sono trascorse due settimane dal voto - scrivono in una nota - e Berruti sta facendo di tutto per soddisfare il grande appetito di poltrone dei partiti della sua coalizione. Ma noi non siamo intenzionati a rendergli la vita facile». Le ragioni, le specificano, fra gli altri, Eric Festa e Andrea Delfino, dirigenti del «Movimento 5 Stelle». Così: «Il sindaco ha già dimenticato le promesse espresse in campagna elettorale, impegnato com’è a saldare i conti con chi ha sostenuto la sua candidatura, sistemando in un sol colpo proprio Molteni e Musso». A quest’ultimo «si doveva riconoscere un premio per la gestione della campagna elettorale», mentre il primo - ricordano i due esponenti dei grillini - era assessore esterno nella scorsa giunta, ma è stato bocciato clamorosamente dal voto dei savonesi. «Ora Molteni viene recuperato dal sindaco creandogli un posto dal nulla! Pertanto, nonostante gli elettori non li abbiano scelti, ci ritroveremo questi signori in Comune, pagati con i soldi dei cittadini.

E anche se il sindaco - concludono Festa e Delfino - si giustifica affermando che non vi sarà aumento dei costi, in base a una riorganizzazione che vedrà l’abolizione del direttore generale, perché Berruti non ha concretizzato questa riorganizzazione in un risparmio effettivo per le casse comunali, anziché in una compensazione nel suo staff personale?».

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