Da un secolo all’Appio: Ognissanti festeggia Don Orione

Un secolo di attività, una parrocchia che in cento anni è diventata un punto di riferimento: stasera alle 19, presso la parrocchia di Ognissanti, in via Appia Nuova 244, l’arcivescovo vicereggente di Roma, monsignor Luigi Moretti, e il Superiore generale dell’Opera Don Orione, Don Flavio Peloso, concelebreranno una messa per il centenario dell’inizio dell’attività di Don Orione nel quartiere Appio, e per il primo secolo di vita della parrocchia e del polo caritativo voluto da San Pio X e San Luigi Orione. Proprio Pio X inviò Don Orione in missione fuori le mura, oltre Porta San Giovanni, nel 1908. E il futuro santo, che per Giovanni Paolo II è stato «una geniale espressione della carità cristiana», si inserì nella baraccopoli cresciuta a ridosso delle Mura Aureliane senza pensare solo al culto (avviando la costruzione della chiesa), ma ricostruendo il tessuto sociale, con un occhio di riguardo per famiglie, poveri e giovani, favorendo la nascita di luoghi d’incontro: una sala-teatro e un grande campo da gioco, dove le famiglie arrivate a Roma da tutt’Italia potessero amalgamarsi e diventare cittadini della Capitale a tutti gli effetti. Qui Don Orione ospitò i primi orfani del terremoto della Marsica, tra cui Ignazio Silone, e qui durante la II Guerra Mondiale furono nascoste diverse famiglie ebree per sottrarle alla deportazione.

A Ognissanti, prima chiesa costruita fuori le Mura dopo il 1870, nel 1965 Paolo VI celebrò la prima Messa in italiano. Oggi il centro Don Orione Appio ospita, tra l’altro, la struttura di accoglienza «San Luigi Orione», che distribuisce 600 pasti a settimana nei vari centri di accoglienza per senza tetto della capitale.

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