Riad - Una ragazza è stata condannata a 90 frustrate e a due mesi di prigione in Arabia Saudita per avere colpito in testa con una tazza la preside della sua scuola. Lo ha riportato il quotidiano locale Al Watan.
L’incidente è avvenuto l’anno scorso nella città orientale di Jubail, sul Mar Rosso: l’adolescente aveva colpito la preside dopo che questa le aveva sequestrato il telefonino dotato di macchina fotografica, il cui uso non è consentito. La preside ha chiesto che la sentenza venga eseguita all’interno della scuola per «educare» gli altri studenti.
L’Arabia Saudita, la più conservatrice tra le monarchie del Golfo, è duramente criticata dalle organizzazioni umanitarie internazionali per la sua costante violazione dei diritti umani fondamentali.
La sharia (legge islamica) vigente nel Paese prevede l’amputazione e la decapitazione per i colpevoli di furto e omicidio, e pene corporali anche per i reati non gravi.
Solo un’eventuale grazia concessa personalmente dal re Abdallah potrebbe a questo punto impedire che la pesante sanzione venga inflitta già nei prossimi giorni alla giovane studentessa.
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