Segnali di ripresa a Vicenza Oro

da Milano

L’oro e Vicenza sono ormai un connubio indissolubile e l’appuntamento autunnale della Fiera con il mondo dell’oreficeria e dei preziosi ne è la conferma. Nonostante il mercato dell’oro abbia chiuso il primo semestre 2008 con una flessione generale del 24% e con una contrazione dell’export italiano, stanno giungendo i primi segnali di ripresa. Ne è convinto Domenico Girardi, direttore generale di Fiera di Vicenza. «La crisi? Si può superare stimolando il cambiamento e l’innovazione. Come Fiera di Vicenza abbiamo puntato proprio su questo e sulla capacità di creare un’identità al prodotto». I numeri che elenca sembrano dargli ragione: gli espositori (quasi 1.600 di cui circa il 30% stranieri) sono aumentati del 7,9% rispetto allo scorso autunno e la Fiera dell’Oro valuta in circa 16mila operatori qualificati e 600 dettaglianti italiani le presenze. «Sono tutte aziende che in questa congiuntura internazionale negativa si sono dati appuntamento proprio a Vicenza. La voglia di rilancio è palpabile», confida Girardi. Indicazioni che la ripresa c’è vengono anche da Federorafi che conferma l’inversione del trend: alla riapertura delle aziende dopo le ferie si è registrato un monte ordini accresciuto, grazie anche al prezzo dell’oro in discesa. India e Turchia sono state protagoniste degli acquisti nel mercato estivo ma segnali incoraggianti arrivano anche dal vecchio continente, grazie a una lieve ripresa dei consumi. E le presenze a Vicenza lo sottolineano.

«Vicenza Oro è il nostro core business, una fiera internazionale che si misura con Basilea, Hong Kong e Las Vegas - spiega il direttore generale - e possiamo affermare di essere un punto di riferimento mondiale. Il nostro obiettivo infatti è restare un grande player. Oggi rappresentiamo e vogliamo rappresentare il meglio della produzione mondiale e puntiamo a legare il mercato dell'oro a quello del lusso».

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