Chissà se con Casiraghi e Giovinco faranno le valigie anche Civoli e Dossena. Sarebbe il colmo ritrovarseli mercoledì a Nizza per lamichevole con lAustria. Intendiamoci, non è che la telecronaca della sfida olimpica con il Belgio sia stata peggio delle precedenti. Ma a lasciar interdetti, ammesso che ci si possa stupire, è stata linstabilità emotiva dellimpagabile tandem. Dapprima, con gli azzurri in vantaggio, unesagerata euforia, classica del vento a favore. Poi, col doppio ribaltamento del risultato ecco la paura di restar fuori, infine la rassegnazione e laddio alla nave che affonda.
Ci avete fatto caso? Se le cose vanno bene, il telecronista diventa tuttuno con la squadra, trasformandosi in un incredibile, ma ahinoi, eludibile dodicesimo giocatore. «Portiamo avanti la batteria dei lunghi» dice lappassionato Civoli; «Siamo ancora un po precipitosi nella lettura» gli fa eco il più ermetico Dossena. Che si supera un attimo dopo: «A destra abbiamo luno contro uno platonico». Oddio, non proprio un modello di chiarezza anche se si coglie in pieno limmenso affetto per lazzurro.
«Non è possibile, ci facciamo trovare scoperti» esclama con un groppo in gola Civoli quando i belgi ci uccellano per la terza volta. «Siamo anche sfortunati» cerca di consolare Dossena. Ormai è fatta, lItalia è fritta.
Segniamo noi ma gli sconfitti sono loro
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