A Segrate è rivolta ma il Comune difende i semafori «truccati»

I cittadini di Segrate si sentono dissanguati dall’amministrazione comunale. Tutta colpa dei «T-Red», le famigerate telecamere installate sopra i semafori per immortalare gli automobilisti che passano col rosso. E la storia si tinge inevitabilmente di «giallo». Dato che la luce di mezzo della lanterna semaforica, secondo i cittadini e le associazioni dei consumatori, è troppo breve, insufficiente a permettere il transito di una vettura. Nel frattempo sono fioccate 33.700 contravvenzioni e trovare qualcuno a Segrate che non ne abbia almeno una in famiglia, è diventato impossibile. Ora ci penserà la magistratura a capire se i semafori sono stati effettivamente taroccati.
«L’inchiesta della Procura di Milano, infatti - sottolinea il Codacons - dimostra quello che noi sosteniamo da febbraio, ossia che i Comuni per incassare soldi facili mettono in pericolo la sicurezza dei trasporti, riducendo drasticamente il giallo una volta installato il semavelox. Non è solo il Comune di Segrate ad averlo fatto, ma la quasi totalità dei comuni che hanno installato questo tipo di apparecchiature. Per questo il ministro deve intervenire immediatamente».
Ma il sindaco di Segrate, nel ruolo di Dracula non ci sta. «Io difendo la scelta politica - replica il primo cittadino Adriano Alessandrini -. I risultati di quest'anno ci danno ragione. Sono stati quasi eliminati gli incidenti frontali e laterali, che sono i più pericolosi. La Strada Provinciale Cassanese, su cui ogni giorno transitano oltre 60mila veicoli, è una delle strade più pericolose d'Italia. Le macchine attraversano il centro abitato di Segrate. La gente per andare a fare la spesa o andare in chiesa deve attraversarla. Per tutelare i cittadini e tutti coloro che transitano e attraversano la Cassanese, abbiamo adottato dal novembre 2006 questa sistema di rilevazione automatica delle infrazioni di passaggio con il semaforo rosso». I dati diffusi dall'amministrazione comunale, parlano chiaro. Dall’installazione dei T-Red, il numero dei sinistri è sceso del 50% e gli incidenti mortali sono praticamente spariti. Ma tutto questo ha avuto un prezzo: 2 milioni di euro. Questa la cifra incassata dal Comune per le contravvenzioni pagate. Ma a chi accusa il sindaco di aver organizzato una manovra per far cassa, lui replica deciso: «Se avessimo voluto solo riempire di soldi le tasse comunali avremmo disseminato la zona di autovelox fissi, e sarebbe stata davvero una strage. Invece non lo abbiamo fatto, abbiamo preferito diminuire le cause d'incidente con queste apparecchiature. E poi, il regolamento del codice della strada non prevede nemmeno che vengano messi dei cartelli in cui si avvisano i cittadini della presenza delle telecamere, invece noi li abbiamo messi lo stesso. Prima che installassimo i T-Red, le infrazioni erano più di 600 al giorno, dopo l’installazione sono scese a 400 e ora siamo a 10».
Ma gli abitanti di Segrate non sono d’accordo. Per loro le telecamere sono sola una vessazione. E per le istituzioni si accende la luce rossa. «Oggi dei cittadini - racconta il sindaco - si sono presentati al comando dei vigili rifiutandosi di pagare anche le multe per la sosta, è assurdo. Io ho grande fiducia nella polizia municipale e nel suo capo Lorenzo Giona». La popolarità dell’amministrazione cola a picco e i cittadini sfiduciati cercano di farsi giustizia rivolgendosi al giudice di pace. Nuovo bersaglio dell’offensiva degli automobilisti: i dossi troppo alti.

Un operaio di Segrate si è rivolto al giudice, lo stesso che si sta occupando dell’affaire semafori, per chiedere al Comune un risarcimento di 1200 euro. I dossi troppo alti, dieci centimetri secondo le dichiarazioni dei vigili, hanno danneggiato la sua auto. La sentenza è prevista per il 19 novembre.

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