Il segreto del successo è sempre la voglia di stare insieme Già pronti a ripartire

Rispetto agli altri viaggi del Giornale questo alla scoperta delle tre «perle della Mitteleuropa» è stato per un verso atipico. Non era mai successo che ci fosse un numero così alto di lettori che partecipavano per la prima volta. Certo non sono mancati gli affezionati, quelli che non ne perdono uno, ma la maggior parte era alla prima esperienza.
E la cosa curiosa - mi è stato spiegato - è che molti avevano acquistato in edicola il Giornale nel giorno dello sciopero degli altri quotidiani. Poi hanno continuato ad acquistarlo, hanno letto di questi «viaggi per i lettori» e hanno voluto provare l’esperienza. Si sono trovati bene, e molti si sono già prenotati per i prossimi.
Amo davvero Praga. La trovo una capitale affascinante, romantica e a dimensione umana. Ci sono tornato per la quinta volta e non mi sono stancato di rigirarla a piedi in lungo e in largo rivedendo strade, ponti, castelli, locali e birrerie. E incontrando altri lettori a spasso nel tempo libero, nonostante il programma fosse già abbastanza «denso» di visite guidate. Questa volta il clima non è stato clemente: fresco e con qualche pioggerella. Non ha rovinato la visita ma non ci ha regalato quel cielo azzurro e quei tramonti sul Ponte Carlo ai quali ero abituato. Però siamo riusciti in 243 a girarla senza problemi e anche ad effettuare il nostro pranzo a bordo di una motonave lungo il fiume, ammirando il panorama da una posizione privilegiata.
Sono partito dal fondo ma, in realtà, il nostro viaggio è iniziato da un’altra capitale, Budapest. Città che non conoscevo ancora, se non per la sua storia e, in particolare, per la rivolta dei giovani ungheresi del ’56. Eppure mi ha molto colpito nella sua semplicità. Ha molti meno monumenti di Praga ma lo stesso fascino di tutte le città attraversate da un fiume, soprattutto se si tratta del Danubio. Anche se abbiamo constatato che non è esattamente blu... forse può sembrarlo alla sera con tutta la città illuminata, e noi lo abbiamo solcato durante la navigazione in battello che abbiamo effettuato.
Oltre alla visita alla capitale è stata davvero picevole la giornata nella «puszta», l’immensa pianura ungherese dove ci siamo fermati a pranzo in una fattoria di allevatori di cavalli, godendoci sia lo spettacolo folkloristico sia il giro in calesse nei boschi, nonostante qualche goccia di pioggia abbia tentato, senza riuscirci, di rovinarci l’escursione.
La vera sorpresa per tutti noi è stata però la scoperta di Bratislava, la capitale della Repubblica Slovacca, un vero gioiellino di architettura, animato da abitanti sorridenti.

Forse perché sono gli unici dei tre Paesi visitati che hanno una florida economia, tanto da aver già potuto adottare l’euro.
Con molti di voi lettori ci rivedremo il 2 ottobre per il viaggio in Sudafrica. Per gli altri gli appuntamenti di quest’anno sono in Repubblica Dominicana a novembre; a Boston e New York a inizio dicembre.

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