Milano riparte con lanno nuovo. Il sindaco, a differenza del collega di Torino Piero Fassino «che si è basato sulla possibilità di cambiamenti legislativi» ha deciso di rispettare il patto di stabilità: «Siamo partiti da un dato di realtà, la legge attuale, rispettando il patto però abbiamo potuto prendere provvedimento concreti e di sviluppo per far ripartire Milano. Siamo conviti comunque di aver preso la decisione più saggia. La sfida era difficile ma labbiamo vinta». I primi investimenti deliberati ieri dalla giunta ammontano a 4 milioni di euro per il sistema culturale, 6 per lo sviluppo della rete wi-fi in tutta la città, oltre 310mila euro per i consigli di zona, 6 milioni per la demolizione e ricostruzione della scuola di via Martinetti 23 (2 milioni 450mila euro) e di via Borgo 7 (3 milioni 600mila euro).
Provvedimenti contenuti nel Piano generale di sviluppo, il documento strategico che pianificherà lazione dellamministrazione da qui al 2016, licenziato ieri dalla giunta (sarà necessario anche un passaggio in consiglio comunale). Il documento individua 9 linee di intervento che vanno dalla riforma dellurbanistica basata sullidea di «città come bene comune» a partire dal nuovo Pgt agli interventi sulla mobilità (Area C) e sulla casa, dal rilancio della crescita economica, del lavoro e del benessere sociale alla valorizzazione della cultura e dellExpo, dalla riqualificazione degli spazi verdi e dellarredo urbano al rafforzamento della lotta alla criminalità, dalla conciliazione dei tempi vita-lavoro.
Le altre tematiche riguardano invece le politiche sociali (attraverso il riconoscimento del valore e del ruolo delle famiglie, la «scommessa sullimmigrazione senza paura» grazie alla realizzazione di un immigration centre, azioni contro la precarietà, luso sociale dei beni confiscati alle mafie), la sicurezza (con i vigili di quartiere), le nuove dinamiche di riassetto del governo del territorio (ovvero la Grande Milano), la riorganizzazione dei processi gestionali, amministrativi e operativi del Comune attraverso la valorizzazione delle risorse umane e della tecnologia. «Un brutto libro dei sogni per il vicepresidente del consiglio Riccardo de Corato molti dei quali, per fortuna, non vedranno mai realizzazione».
Il Pgs traccia infine anche un quadro generale delle risorse economico-finanziarie per i prossimi anni, che prevede una possibile riduzione dei trasferimenti dello Stato per oltre 150 milioni di euro nel 2012 rispetto al 2010.
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