Seiko Solar, per alimentarlo c’è bisogno soltanto della luce

Seiko nella sua storia ultra-centenaria si è sempre distinta per il prioritario impegno nella ricerca tecnica e tecnologica sui movimenti.
Oggi, la Casa nipponica s’indirizza strategicamente su quattro filoni primari di sviluppo, così denominati: Kinetic, Spring Drive, Meccanico e Quarzo.
Il primo, rivoluzionario al momento del lancio, nel 1988, dopo la registrazione di circa 50 brevetti, alimenta l’oscillatore al quarzo mediante un rotore sospeso da levitazione magnetica, dunque, attivato dai movimenti del corpo ed evitando l’uso della batteria; lo stesso può dirsi del dispositivo Spring Drive, il cui motore è costituito da una molla contenuta nel bariletto, che trasmette l’energia mediante un particolare treno del tempo alle lancette e, soprattutto, a un regolatore denominato Tri-synchro (controlla la velocità delle singole sfere attraverso un freno elettro-magnetico, rendendone il movimento straordinariamente fluido).
Evidentemente cura costante è destinata anche al versante meccanico, relativamente al quale l’azienda fondata da Kintaro Hattori nel 1881 può vantare un’indiscutibile tradizione (ricordiamo l’esemplare da polso presentato nel 1913), mentre il movimento al quarzo è stato oggetto di importanti evoluzioni sul fronte dell’approvvigionamento di energia da fonti luminose. Una scelta dettata dal sempre maggiore impegno del colosso giapponese nell’implementare soluzioni tecniche mirate alla salvaguardia ambientale: rinuncia all’impiego della batteria e alla conseguente esigenza di smaltimento; riduzione al minimo della manutenzione.
Durante la recente importante fiera di settore Baselworld, Seiko ha presentato molte novità in tale direzione, con specifico riferimento alla collezione Solar, le cui caratteristiche primarie sono le seguenti: alimentazione da qualsiasi tipo di luce, non solo da quella proveniente dal Sole, attraverso un quadrante composto da celle «solari»; carica molto veloce, infatti, nella grande parte dei calibri Seiko Solar, due soli minuti di esposizione alla luce generano una carica della durata di un giorno (l’orologio si ricarica completamente in circa tre ore); mantenimento della carica per un periodo lungo, sia che si indossi il segnatempo regolarmente, sia che questo venga lasciato al buio per mesi; se l’orologio è completamente scarico, sono sufficienti otto minuti (per alcuni modelli trenta) di esposizione alla luce per riprendere il normale funzionamento. La linea Solar è declinata nei cronografi Diver 1/5 sec. e nei solotempo Time Lady.
Riguardo ai primi, in foto, sono realizzati in acciaio su cassa da 44 mm di diametro, dotata di ghiera girevole unidirezionale, fondello e corona serrati a vite e vetro minerale: connotati che consentono il raggiungimento di un'impermeabilità fino a 20 atmosfere.


Il calibro cronografico al quarzo a carica luminosa (6 mesi circa di durata) permette una misurazione a 1/5 di secondo fino a 60 minuti, con indicazione delle 24 ore e del datario al 4 su quadrante nero o blu con indici applicati e lancette trattati con Lumibrite. Con bracciale integrato da chiusura diver con pulsanti di sicurezza, ha un costo di 375 euro.

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