"Sempre con la gente, in una Milano veloce"

Il generale va a comandare la Legione Toscana: "Servono modelli sostenibili"

"Sempre con la gente, in una Milano veloce"
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"Voglio ringraziare innanzitutto i miei carabinieri, tutti. Mi allontano pochissimo dalle città o dal territorio dove lavoro e ho sempre la residenza del luogo dove prendo servizio. Anche a Milano è stato così, ho sentito questo legame forte con i collaboratori, le autorità, le persone e i cittadini in genere. Vivere intensamente un'esperienza porta poi inevitabilmente difficile la separazione".

È commosso e non lo nasconde il generale di brigata Pierluigi Solazzo (nella foto) comandante provinciale per quasi due anni a Milano in partenza alla volta di Firenze dove lo attende il nuovo incarico al comando della Legione Toscana. "Di Milano ho amato particolarmente la velocità di ogni genere di processo - spiega durante un colloquio -. Qui tutto si evolve molto rapidamente quindi c'è l'esigenza da parte di un operatore delle forze di polizia di dare risposte immediate, efficienti, ma soprattutto efficaci, che possano soddisfare un cittadino che vive di corsa. A Milano c'è tanta attenzione per ogni fenomeno, il livello culturale è piuttosto alto così com'è elevata l'aspettativa che si ha dal confronto con le pubbliche amministrazione. In questi due anni ci siamo impegnati a soddisfare le aspettative".

Una delle cifre distintive dell'Arma dei carabinieri, anche grazie alle stazioni, è del resto proprio la capacità di ascoltare le esigenze del cittadino, del territorio, la capacità di essere prossimi, vicini alla gente. "L'Arma dei carabinieri è sì una forza di polizia a competenza generale e deve dare risposte sotto il profilo della prevenzione e della repressione dei reati, ma soprattutto si caratterizza anche sotto il profilo del sociale. È un aspetto a cui teniamo moltissimo - prosegue il generale Solazzo - Ad esempio: il fenomeno delle truffe agli anziani è odioso anche perché colpisce una fascia debole della popolazione? Noi carabinieri non ci limitiamo a prendere la denuncia, a fare attività di contrasto dei reati e prendere il colpevole: siamo andati quasi casa per casa a spiegare agli anziani i rischi a cui potevano essere esposti".

Gli chiediamo di quella che è considerata la sfida del prossimi anni, ovvero i giovani. "A mio personale parere i giovani oggi crescono troppo in fretta e sono esposti a una serie di rischi che li espongono a situazioni per affrontare le quali questi nostri ragazzi non hanno la maturità, l'esperienza, gli anticorpi - risponde -. Per questo rappresentano potenziali vittime sul piano comportamentale, sociale, criminale. I ragazzi accedono velocemente a tutta una serie di situazioni come pornografia, scommesse, stupefacenti, alcol. Sono d'accordo con il procuratore generale Francesca Nanni che all'apertura dell'anno giudiziario ha detto che la criminalità giovanile si esprime con sempre più violenza. I ragazzi sono una nostra priorità in materia di microcriminalità. Così come lo sono i maltrattamenti in famiglia, le violenze, lo stalking: questi reati registrano un aumento nel numero delle denunce, c'è più fiducia in un apparato che è capace di dare risposte migliori, e quindi c'è maggiore propensione delle donne a denunciare".

Nei 22 mesi in cui ha prestato a servizio a Milano il comando provinciale dell'Arma dei carabinieri ha effettuato oltre 5mila arresti. "In questo momento storico, grazie alle ultime modifiche normative, abbiamo un sistema giuridico performante che ci permette di operare in maniera molto efficace - conclude il generale Solazzo -. L'Arma dei carabinieri sta investendo tanto nella crescita della sensibilità dell'operatore su strada nell'intercettare certi fenomeni.

Speriamo che, a proposito di Modello Milano anche la città riesca a tenere conto delle esigenze delle categorie come quella dell'operatore delle forze di polizia, dell'operatore sanitario o degli autisti dei mezzi pubblici: i veri modelli devono essere sostenibili e compatibili".

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