Chi si aspettava ieri la diffusione della lista ufficiale dei candidati liguri del Popolo della libertà al parlamento è rimasto in ascolto fino a ora tarda, poi sè dovuto rassegnare: i colloqui, le trattative, le conferme e le smentite si sono susseguite praticamente senza soluzione di continuità, sullasse Genova-Roma, facendo presagire un ulteriore spostamento dei termini. Daltronde, per sistemare tutti i tasselli del mosaico delle candidature cè tempo fino a lunedì, e non cè nessun motivo di accelerare la composizione delle liste, magari per un malinteso spirito di competizione (contro chi?), col rischio di creare inutili problemi sotto forma di «persone sbagliate al posto sbagliato». Tutto questo non riguarda in particolare la Liguria, anche se la nostra regione, dove i sondaggi indicano un forte consenso attribuito al Popolo della libertà, potrebbe accogliere qualche «paracadutato» da altre regioni. In ogni caso, è stato ancora una volta lonorevole Claudio Scajola a farsi carico di un lavoro certosino di elaborazione e di sintesi, fianco a fianco con Silvio Berlusconi, per arrivare al momento decisivo per quanto riguarda lintera mappatura nazionale delle liste, nella prospettiva di arrivare a scelte rappresentative dal punto di vista territoriale, del rinnovamento e della qualità.
Sembra comunque confermata la sequenza dei candidati liguri per la Camera, nella prospettiva che solo i primi 10-11 posti possano garantire lelezione (mentre la dodicesima posizione risulterebbe border line). E allora, dopo Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini, che capeggiano le liste qui come nel resto del Paese, i candidati sarebbero nellordine Claudio Scajola, la giornalista Fiamma Nirenstein, Sandro Biasotti, Gabriella Mondello, Eugenio Minasso, Michele Scandroglio, Roberto Cassinelli, Alessandro Gianmoena (molto vicino al politologo Gianni Baget Bozzo), Raffaella Della Bianca, Gianni Plinio e Franco Amadeo (vicepresidente della Provincia di Imperia).
Al Senato, dove tutte le province liguri - per il notevole impegno di Scajola, anche a scapito della «sua» Imperia - saranno rappresentate, la candidatura a capolista va a Enrico Musso (grazie soprattutto al Giornale che ha ospitato in questi giorni le sue critiche al «sistema» oltre alle lettere dei supporter) seguito, nellordine, da Giorgio Bornacin, Gabriele Boscetto, Franco Orsi e Luigi Morgillo che dovrebbero costituire la «squadra» di candidati in grado di giocarsi ragionevoli chances di ingresso a Palazzo Madama. Renata Oliveri, invece, che era accreditata fino a ieri, al posto di capolista, ha condiviso con Scajola la decisione di fare un passo indietro, pur manifestando il forte impegno a battersi per la «causa» del Pdl in questa difficile campagna elettorale. Si fa sempre più probabile, intanto, la candidatura del senatore Luigi Grillo in Puglia, mentre solo nelle ultime ore verrà decisa, sentendo ovviamente anche gli interessati, la collocazione dei notabili, ma tuttora orgogliosamente sulla breccia, Enrico Nan e Alfredo Biondi. Questultimo dice di aspettare con tranquillità: «Vedo che hanno candidato Tremaglia. Se mi tengono fuori vuol dire che dallaltra parte hanno una considerazione diversa della storia delle personalità...».
Di assolutamente ufficiale, invece, cè la candidatura alla Camera dei deputati di Eraldo Ciangherotti, nelle liste Pro Life di Giuliano Ferrara. Primo e unico albenganese a scendere in campo per un seggio in parlamento, Ciangherotti, 33 anni, dentista, potrebbe essere addirittura capolista.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.