Serialità

The Rookie, il confortante "cop-drama" di Netflix ispirato a una storia vera

La serie è balzata in vetta alla top ten diventando di fatto uno dei prodotti più visti e seguiti della piattaforma

The Rookie, il confortante "cop-drama" di Netflix ispirato a una storia vera
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Non è una serie originale di Netflix e, per di più, è già arrivata da diverso tempo in Italia e in prima tv su Rai Due. Eppure, fin da quando le prime tre stagioni di The Rookie sono state aggiunte al catalogo del colosso dello streaming, la serie è balzata in vetta alla top ten diventando di fatto uno dei prodotti più visti e seguiti di Netflix, insieme a The Night Agent e al fenomeno inarrestabile di Mare Fuori. The Rookie ha debuttato in America nel settembre del 2018 e, tra alti e bassi, si è imposta come uno dei cop-drama più celebri degli ultimi anni. Infatti, attualmente, sono in onda gli episodi della stagione 5 e, per di più, è stato anche realizzato uno spin-off che – per ora – è ancora inedito nel nostro Paese. Un successo che continua anche in Italia, prima su Rai Due poi in streaming. Ma qual è il suo segreto? È una serie confortante, che gioca molto bene con i clichè del genere crime, e porta in tv storie ordinarie che colpiscono proprio per la loro semplicità.

E, in un mondo televisivo popolato prettamente da remake, sequel e serie a tema super-eroi, il buon e solito crime drama funziona ancora. L’esempio di The Rookie, infatti, calza proprio a pennello. Ma non è tutto. La serie ha avuto un così largo consenso perché è liberamente ispirata a un fatto realmente accaduto che, nel 2015, tra le forze dell’ordine della polizia di Los Angeles, ha creato un po' di scompiglio. È celebre la storia dell’uomo di 44 anni che decide di cambiare vita e diventare un agente di polizia. Partendo da questo incipit, The Rookie racconta la società di oggi e la vita “vera” dei poliziotti che si muovono tra le strade della città degli angeli.

La nuova vita di John Nolan

Quella di John è un’esistenza ordinaria. Ha 45 anni e vive in un piccolo paesino della Pennsylvania. Ha da poco divorziato dalla moglie e cerca di stare a galla tra bollente e assegni per il mantenimento. Nello stesso giorno in cui viene formalizzato il suo divorzio, John resta coinvolto in una rapina in banca. Ma è grazie a lui e al suo temperamento che gli ostaggi sono tratti in salvo e gli assalitori assicurati alla giustizia. Questo evento è un punto di rottura per John. Lascia così il suo paese natale alla volta di Los Angeles per diventare un agente di polizia del dipartimento di LA. È il poliziotto più anziano ma è quello che, durante i sei mesi di formazione, si è distinto per le abilità fisiche e per l’impegno nello studio. Ma tutto questo non basta. Essere un poliziotto nella città degli Angeli non è affatto facile. La criminalità dilaga e John deve restare con i nervi saldi se vuole tenersi stretto il lavoro. In un continuo susseguirsi di sparatorie e inseguimenti in auto, The Rookie delinea un contesto che va ben oltre il semplice intrattenimento, raccontando quanto sia difficile essere un poliziotto nella assolata California.

Un purissimo drama poliziesco

Come si può notare, la serie non è questo grande evento televisivo che cambia le sorti dell’attuale panorama seriale. Anzi, The Rookie è un prodotto usuale, che insegue un canovaccio molto semplice e con dei personaggi approfonditi ma con poche sfumature. Non è altro che un drama poliziesco vecchio stile, pulito, semplice e onesto, che si basa più che altro sulle emergenze e sui casi da risolvere a cui sono chiamati i poliziotti del quartiere di LA. E, proprio in queste storie così basiche ma incisive che la serie trova il modo di imporsi in tv. A fronte di un buon numero di ascoltatori, The Rookie ha trovato anche una critica alquanto unanime nell’elogiare la serie tv, apprezzando non solo una sceneggiatura che va dritta al punto e che non si perde in giri di parole, ma spezzando una lancia a favore del cast, capace di aver ricreato un perfetto cameratismo tra colleghi. Cosa ancora più importante: alle vicende "criminali" si è dato spazio anche alle storie intime e personali dei protagonisti, regalando ampio spettro di indagine per comprendere la dura vita di uomini e donne che lavorano al servizio della legge.

Storie sincere e poco complesse

Oltre a essere un cop-drama di facile fruizione, The Rookie colpisce per un altro particolare molto fondamentale. La serie parla a un pubblico poco esigente, che non cerca un racconto duro, spesso, oscuro e difficile da seguire, ma è dedicata proprio a uno spettatore che è in cerca di una serie confortante, dai temi semplici e che riflette, con uno sguardo aderente alla realtà, ai problemi che interessano l’opinione pubblica. In questo caso, The Rookie è un racconto che si spinge tra i ranghi delle forze dell’ordine, che spiega i suoi meccanismi, i suoi ritiri di passaggio e si sofferma in special modo su tutti gli uomini e le donne che antepongono le loro esigenze solo per servire – ciecamente – la macchina della giustizia e di servire una grande Nazione come l’America, con tutti i suoi pregi e difetti.

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Un ex capitano di vascello (e non solo) nel cast della serie tv

Un successo meritato, perché The Rookie è una serie molto gradevole, senza infamia e senza lode. Ma, più che altro, è un’occasione unica per i fan delle serie tv per ritrovare un attore celebre nel piccolo schermo. Nathan Fillion interpreta John Nolan, e torna in prima serata e da protagonista in un’altra serie crime. Infatti, per 8 lunghe stagioni, è stato lo scrittore Rick Castle che metteva al servizio la sua conoscenza di gialli e di crimini per aiutare la polizia di New York. La serie oggi è completa su Disney+. Ma non è tutto, è stato un marito traditore nella stagione 4 di Desperate Housewives, un prete devoto alle forze del male nella stagione 7 di Buffy, l'ammazzavampiri ma è amato per il ruolo che ha riporto in Firefly. La serie cult (che all’epoca non è stata mai apprezzata pienamente tanto da essere cancellata dopo una sola stagione), ha visto il buon Fillion nel ruolo del capitano Malcolm Reynolds, che viaggia in lungo con la sua ciurma tra lo spazio scosso da una guerra civile.

Perché vedere The Rookie?

Una serie che, di fatto, non passerà alla storia ma sta facendo comunque parlare di sé per i motivi già elencati. Piace perché ha storie gradevoli e appassionanti, e colpisce per quello sguardo rivolto al mondo delle forze dell’ordine. Da vedere anche solo per immergersi in un racconto onesto ma di grande impatto visivo, ottimo per chi cerca un prodotto di evasione.

La storia vera di William Norcross

The Rookie non è solo un prodotto di fantasia. Anzi, la sua storia ha dell’incredibile. Il personaggio di John è ispirato a William Norcorss. Aveva 44 anni alla fine del 2015 quando decise di lasciare l’attività di famiglia in tipografia a Doylestown, in Pennsylvania, e di andare a Los Angeles per realizzare il suo sogno di una vita di unirsi alle forze dell’ordine.

Una vicenda che ha fatto molto rumore e che ha popolato le prime pagine dei giornali. È stato un suo ex compagno di college che ha deciso di raccontare la storia di William in una serie tv. L’uomo che ancora oggi lavora nella polizia di LA, è anche produttore e consulente di The Rookie.

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