Serialità

Sex and the City non esiste più: cosa sapere sul ritorno di And just like that

Carrie e le sue amiche tornano nella seconda stagione del sequel di Sex and the City. Dopo il lutto ora si torna alla gioia e all'amore. Nella serie? C'è anche un cameo di Samantha Jones

Sex and the City non esiste più: cosa sapere sul ritorno di And just like that
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Il vecchio non passa mai di moda. Una regola che vale per il mondo della moda quanto per quello delle serie tv, e la prova più lampante è quanto è avvenuto con il marchio di Sex and the City. A quasi 20 anni dall’ultima stagione e da quell’episodio dal titolo Un’americana a Parigi e a più di 13 anni dal secondo film, che è stato realizzato per il grande schermo, Carrie e company sono tornare (a sorpresa) in una nuova serie tv, nata come un progetto autoconclusivo, che è stato poi confermato da parte della HBOMax (ora con il semplice nome di Max) per una seconda stagione. New York e tutte le sue contraddizioni più belle rivivono in And just like that. La serie ha avuto l’ardire di riportare nel piccolo schermo le mitiche protagoniste della storica serie tv (tranne una) per continuare a raccontare la vita nella Grande Mela tra moda e innovazione e, soprattutto, scoprire come il tanto sospirato lieto fine non è altro che un nuovo inizio, pieno di incognite.

I 10 episodi che compongono la prima stagione di And just like that – voluti fortemente da Darren Star – sono arrivati in Italia in contemporanea con l’America su Sky e Now nel 2022. E anche il secondo capitolo della saga sulla vita e gli amori di Carrie Bradshaw sono un’esclusiva del colosso di Sky che, dal 23 giugno, in anteprima condivide i primi due episodi della nuova stagione. Un ritorno di And just like that che non è stato ben voluto da tutti, dato che il finale di stagione, in un certo qual modo, ha chiuso tutte le storie ma a fronte di un buon successo da parte del pubblico, era inevitabile che la serie tornasse in tv. E ora? Cosa c’è da aspettarsi dai nuovi episodi? Passato il lutto per la morte di Mr. Big, Carrie e le sue amiche tornano a sorridere, fino al prossimo dramma.

Il ritorno all’amore e alla gioia

La prima stagione ha mostrato Carrie, Miranda e Charlotte alle prese con la loro vita da splendide cinquantenni in una città che è tornata a vivere dopo i mesi di lockdown. Carrie è una scrittrice affermata e di gode la sua vita romantica con Big, Miranda affronta una crisi d’amore e di identità sessuale, mentre Charlotte è alle prese con la vita di coppia e l’adolescenza delle figlie. Poi arriva il lutto. Mr. Big muore e le "ragazze" di And just like That si trovano ad affrontare un lutto che, di fatto, ha sconvolto le loro vite. Ma la vita va avanti, del resto. E così le tre amiche cercano di voltare pagina. Chiuso il capitolo del lutto, ora c’è spazio per la gioia e per il ritorno dell’amore. Carrie, causa forza maggiore, si trova di fronte a un enigma. È stata costretta a registrare l’audiolibro delle sue memorie, un racconto dell’ultimo anno della sua vita da neo-vedova. Ma, all’improvviso, si ritrova incapace di parlare. Per fortuna può contare sulle sue amiche. Miranda è alle prese con la relazione, che le ha sconvolto l’esistenza, con Che. Charlotte deve vedersela con un’adolescente dalla forte personalità. La vita però è ancora piena di sorprese. Carrie, infatti, si trova a incontrare di nuovo Aiden, il suo secondo grande amore e, dopo di questo, niente sarà più lo stesso.

La città di New York brilla più che mai

Dall’Empire State Building al ponte di Brooklyn. Dalle vie del lusso fino ai locali più alla moda (e costosi). La vera protagonista di And just like that è proprio la città di New York che, inevitabilmente, fa da sfondo a tutte le vicende di Carrie e delle sue amiche. E, in questa versione ancora più pop e glam, appare come una metropoli magica, in cui tutto può essere ancora possibile e dove i sogni si possono ancora avverare. Lontano dai suoi quartieri pericolosi, la serie celebra tutta la magnificenza della Grande Mela, mostrando i grattacieli più belli, i luoghi più alla moda, i suoi negozi più stravaganti e regala anche uno sguardo disamorato al mondo del lavoro (dell’editoria, in special modo) che è capace di adattarsi al progresso e al mondo dei social senza mai perdere la sua identità.

Un sequel necessario?

Il progetto è nato dopo una lunga serie di considerazioni: alla luce del fallimentare secondo film di Sex and the City, che non ha convinto la critica e il pubblico, e una volta che è sfumata l’idea di un terzo lungometraggio. A questo si è aggiunto il chiacchiericcio attorno ai litici sul set tra Kim Cattral e Sarah Jessica Parker, problemi che hanno impedito di mantenere alto il nome del brand, cosa che nemmeno la serie The Carrie Diaries (sull’adolescenza della celebre scrittrice cancellata dopo 2 stagioni) è riuscita a fare. Poi il mondo all’improvviso è cambiato e noi con loro, quindi raccontare l’amore, le relazioni e il sesso in una realtà che muta con troppa velocità è stato un passo fondamentale. E sì, And just like that è nato proprio per un’esigenza per cecare di fotografare ciò che siamo diventati in un mondo che vive in simbiosi con i social network, che cerca di inseguire il mero successo e che vuole apparire tutti i costi. Narrativamente, le vicende di Carrie sono esaurite ma è tutto ciò che ruota attorno a lei è cambiato e vale la pena di essere raccontato. Un sequel, dunque, non necessario ma che doveva essere prodotto anche per capire quanto è importate stigmatizzare il mondo che stiamo vivendo.

Non c’è solo il sesso in And just like that

Le critiche più pungenti, però, sono arrivate dai puristi della serie classica. Oltre al fatto di non aver digerito l’assenza della fantastica Samantha Jones, in tanti non hanno apprezzato la deriva politicamente corretta di And just like that. La serie, in principio, era nata per sdoganare il sesso in tv e il modo in cui le donne si approcciano alla sfera sentimentale. Questo particolare resta anche nella nuova serie ma qualcosa si è perso. Ora si respira un’aria troppo buonista in cui prendono piega personaggi queer (veri e presunti), donne che sembrano mangiatrici di uomini e storie inclusive che stridono fin troppo con la realtà che stiamo vivendo. È pur vero che oltre al sesso c’è di più, e la storia di Carrie lo dimostra, ma in questo modo si perde l’anima che ha reso tale il marchio di Sex and the City.

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Nella seconda stagione c’è il ritorno di Kim Catrall (ma non è come sembra)

A di là di questo, è giusto segnalare un importante novità che sarà presente nei nuovi episodi. Come hanno riportato i magazine americani pare che, alla fine, Samantha Jones tornerà nella seconda stagione. Non interagirà direttamente con Carrie ma farà solo un cameo. La prima stagione aveva affrontato l’assenza della pubblicitaria, raccontando come la donna si era trasferita a Londra. Perdendo così i contatti con le sue ex amiche dopo una lite con Carrie. La morte di Big, però, le aveva riavvicinate. Secondo le indiscrezioni, Samantha avrà una conversazione telefonica con Carrie. La Cattrall (ora su Netflix con Glamorous) ha registrato al sua scena a New York lo scorso 22 marzo.

Candace Bushell, la mente che c’è dietro il personaggio di Carrie

La serie non sarebbe diventato il cult che abbiamo imparato a conoscere senza la "penna" di una giornalista che, per prima, ha creato l’alter-ego di Carrie.

La Bushanell è anche scrittrice, e a lei si deve il libro che poi ha ispirato la serie, e ha pubblicato tra l’altro anche Lipstick Jungle, Bionde a pezzi e Sex and the city… e adesso? che come lo show della HBO, racconta della vita e gli amori di donne che hanno superato i cinquanta anni d’età.

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