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Litigi, clausole "anti-nudità", comunità lgbt: la verità su Sex and the City

Le ragazze di Sex and the City stanno per tornare in una nuova serie tv ma senza la mitica Samantha Jones. Gli episodi dal 9 dicembre su Sky

Litigi, clausole "anti-nudità", comunità lgbt: la verità su Sex and the City

In America il primo episodio è stato trasmesso nel lontano 1998. In Italia, sulla defunta TMC, è arrivato due anni dopo, in seconda serata e senza una mirata campagna pubblicitaria. Fino a quel momento nessuno aveva immaginato che una serie ambientata a New York e che parlasse di sesso e relazioni con un linguaggio così colorito avrebbe avuto un tale successo. Sex and the City, invece, è diventato un cult senza precedenti non solo negli Stati Uniti ma anche nel resto del mondo, come in Italia. A una prima stagione composta da 12 episodi, montati come se fossero una sorta di documentario, ne sono succedute ben cinque. Nella totalità sono stati ben 98 gli episodi prodotti che sono andati in onda fino al febbraio del 2004. L’ultimo, ad esempio, è stato girato persino tra Parigi e New York. Il mito di Sex and the City non si ferma di certo qui. Alla serie tv fanno seguito due film che sono arrivati al cinema, uno nel 2008 e l’altro nel 2010, e una serie tv prequel (che non ha avuto tanto successo) che ha raccontato la gioventù di Carrie prima di New York e prima di incontrare il suo Mr. Big.

Ma non è finita qui. Dal 9 dicembre, in contemporanea con gli Stati Uniti, su Sky e in streaming su NowTv, arrivano i nuovi episodi di And Just Like That. La serie che funge da sequel a Sex and the City vede il ritorno in tv di Carrie, Miranda e Charlotte in una New York post Covid, alle prese con la vita dopo i 50 anni. La serie, attesa con grande entusiasmo dai fan storici, vede però l’uscita di scena di Kim Catrall. Dall’America si promettono ancora grande emozioni. Sarà vero? Provare per credere.

Candace Bushnell, da giornalista a alter ego di Carrie Bradshaw

Prima ancora che Sex and the City diventasse una serie tv (creata da Darren Star), le "avventure" di Carrie facevano parte di una rubrica che è stata pubblicata dal New York Observer scritta da Candace Bushnell. È la grande occasione per la giornalista ed ex party girl del Connecticut. Così talentuosa e dal tratto pungente che il redattore capo ha lasciato campo libero alla Bushnell. In quella rubrica, chiamata proprio Sex and the City, nasce l’alter ego di Carrie Bradshaw in cui si raccontano le avventure di quattro amiche che vivono nella Grande Mela.

Un successo che è stato fulminante, tanto è vero che gli articoli più apprezzati sono stati raggruppati e pubblicati in un libro a cui poi la serie tv si è ispirata. La HBO ha acquistati i diritti per 60mila dollari, ma per le stagioni successive il costo è lievitato considerevolmente dato che Sex and the City è diventato uno dei programmi più visti negli Stati Uniti. Successivamente, la Bushnell ha pubblicato diversi romanzi. Oltre a Sex and the City ha lavorato anche a due prequel, al divertente Lipstick Jungle, On Fith Avenue e al recente Is There Still Sex and the City? In Italia i romanzi sono sotto il marchio di Mondadori e Piemme Edizioni.

"Le donne parlano di sesso come gli uomini". Sex and the City e il segreto del suo successo

Divertente, sagace, sarcastica, pungente. La serie si è guadagnata l’apprezzamento da parte del pubblico e della critica grazie a queste caratteristiche. In molti sono rimasti affascinati da un prodotto di finzione che ha riflettuto sul mondo delle donne, dei rapporti di coppia, del lavoro e delle relazioni amorose. Il pregio è stato quello di aver raccontato la realtà contemporanea con un linguaggio fresco e disinibito. Una serie che ha seguito l’evolversi della società attuale e che, di conseguenza, ha creato una frattura all’interno del panorama televisivo americano. Sex and the City, infatti, è stata la prima serie che ha parlato di donne e di sesso in prima serata.

La prima stagione è molto vicina alle storie che sono state pubblicate da Candace Bushnell, poi dalla secondala storia prende una linea diversa. Gli episodi erano montati come una sorta di video-interviste in cui Carrie Bradshaw si rivolgeva al pubblico e alla telecamera. Si supponeva che la protagonista dovesse cercare informazioni per la sua rubrica settimanale per il fittizio New York Star. Successivamente, l’espediente è stato accantonato per dare spazio a una trama più coesa.

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Amiche nella fiction, nemiche sul set

Il quartetto diventa un trio. La notizia non è nuova, ma i fan sono già da tempo a conoscenza del fatto che la mitica Samantha Jones non sarà presente nei nuovi episodi della serie tv. Questo fa riemergere alcuni rumor che sono trapelati in passato dal set. È sulla bocca di tutti il fatto che Sarah Jessica Parker non abbia mai avuto ottimi rapporti con la sua collega. "Avrebbe dovuto essere molto gentile", ha rivelato l’attrice. La frattura è avvenuta molti anni fa, prima ancora che il sequel entrasse in produzione. A quanto pare, Kim Cattrall avrebbe affermato di essere molto contenta di non aver lavorato al terzo film di Sex and the City (naufragato anche per le pessime critiche), perché stanca degli atteggiamenti pretenziosi di Sarah Jessica Parker. Ma c’è ben altro.

Come ha riportato Comingsoon.it, alla base dell’addio di Kim Catrall al personaggio di Samantha Jones, c’è la voglia di esplorare nuovi orizzonti recitativi per la celebre attrice, e non restare ancorata sempre allo stesso personaggio. "Non lo farò mai più", ha confessato l’attrice. "Non si tratta dei soldi, non si tratta di quante scene dovrò girare o meno –aggiunge—. Si tratta di una scelta chiara e decisa che ho intrapreso nella mia vita. Ho bisogno di iniziare un nuovo capitolo. Non ha senso essere una mangiatrice di uomini a 61 anni". Lo scorso anno ha preso parte a una serie di Fox America, dal titolo Filthy Rich, cancellata per bassi ascolti. Ora è in procinto di entrare nel cast di una nuova produzione per la NBC.

Scene di nudo? No, grazie

Una serie che parla di sesso in cui ci sono diverse scene bollenti. Alcune di queste sono piccanti, altre sono paradossali e hanno strappato più di un sorriso. L’attrice protagonista, però, rispetto alle sue colleghe, non ha mai voluto apparire senza veli sul set e durante le riprese. Infatti, nel rivedere alcuni episodi Sex and the City si nota che Carrie, anche se impegnata in diverse scene romantiche con i suoi amanti passeggeri, non viene mai ripresa senza vestiti. Come riportano le notizie dall’America, il manager dell’attrice avrebbe fatto firmare a Sarah Jessica Parker una clausola sul contratto di produzione che imponeva di non girare nessuna scesa di nudo. Una scelta bizzarra, non c’è che dire, che anticipa però quanto sta avvenendo oggi sui set cinematografici e televisivi.

And Just Like That, le prime indiscrezioni

Tornano quasi tutti nel sequel della serie tv, tranne Samantha Jones. Questo dettaglio, però, non ha fermato i produttori che hanno deciso comunque di portare avanti il progetto. La serie nasce per un’esigenza. Dopo che il terzo film del franchise è stato cancellato a causa di pesanti critiche da parte della stampa di settore, Darren Star ha cercato di mantenere alta l’attenzione sulla serie tv. And Just Like That nasce con l’intenzione di raccontare la città di New York e la vita di 3 amiche che hanno superato i 50 anni d’età dopo che hanno trovato il loro lieto fine.

I nuovi episodi che sono ambientati in una metropoli dopo le restrizioni da Covid, e vede Carrie, Miranda e Charlotte alle prese con le nuove insidie della vita. Si parlerà di lavoro, di social network, di moda, nuovi stili di vita, il tutto in un’ottica più inclusiva, regalando spazio a donne di colore e personaggi appartenenti alla comunità LGBT.

Dopo Sex and The City, le serie simili che non hanno avuto successo

Il mondo della moda e il mondo delle donne, nel corso degli anni 2000, è stato rappresentato più volte seguendo lo stile di Sex and the City ma non tutti gli esperimenti hanno trovato il plauso del pubblico. Nel 2007 un altro libro di Candace Bushnell è diventato una serie tv. Lipstick Jungle – che tradotto significa "Una giungla di rossetti" – è andato in onda solo per due stagioni e per un totale di 20 episodi, per essere poi cancellato a causa di un calo di ascolti. Al centro della vicenda c’era la storia di tre amiche e donne di potere che si muovevano tra lavoro e vita privata. La serie tv non è riuscita a eguagliare il romanzo.

È del 2008 Cashmere Mafia, prodotta da Darren Star, che ha raccontato la storia di 4 donne di New York che fondano un club esclusivo in cui potersi sostenere l’una all’altra. A causa di ascolti impietosi è stata cancellata dopo 8 episodi. E c’era anche Big Shots che dalle donne ha spostato l’attenzione su un gruppo di uomini alle prese con sesso e relazioni extraconiugali. Anche in questo caso lo show è stato sospeso a causa di ascolti poco esaltanti. Oggi, invece, in rete impazza il fenomeno di Emily Paris.

La serie di Netflix, che torna poco prima di Natale con gli episodi inediti della seconda stagione, condivide con Sex and the City lo stesso creatore e una storia fresca e genuina di una donna americana che si trasferisce a Parigi per lavoro.

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