Cronaca locale

Serravalle Penati rifiuta il confronto

Gianandrea Zagato

«Non intendo partecipare alla commissione Bilancio. Perché? È un’imboscata tesa da Forza Italia». Filippo Penati preannuncia così la sua assenza in una sede istituzionale di Palazzo Marino. E per giustificarsi fornisce copia della convocazione su carta intestata del gruppo di Forza Italia, «conferma della confusione con cui il presidente della commissione, Carlo Masseroli, interpreta il suo ruolo».
Questione di forma: pretesto che l’inquilino di Palazzo Isimbardi sfrutta per attaccare Gabriele Albertini colpevole, secondo lui, «di ridurre l’incontro televisivo sulla Serravalle a una fiction, dopo averlo rifiutato». Evidentemente, osservano da Palazzo Marino, Penati ha perso la memoria ma, chiosa Masseroli, «ha pure perso la pazienza: lo dimostra il nervosismo che segue l’invito rivoltogli, secondo coscienza e responsabilità, a intervenire in una sede istituzionale e spiegare le ragioni della scelta da lui fatta a vantaggio dei soci pubblici». Spiega che quindi non ci sarà e che, fa sapere Masseroli, «era attesa pure dai rappresentanti del centrosinistra in commissione: i primi a sollecitare l’audizione di Penati accanto ai vertici gestionale di Serravalle». Ma anche l’ad, Massimo Di Marco, segue l’esempio di Penati e dà forfait. Occasione di un confronto offerto dal Comune e declinato «pretestuosamente» da Penati.
Che nelle prossime ore si troverà comunque un nuovo ricorso al Tar contro il suo blitz di luglio. A firmarlo sono i capigruppi provinciali di Fi, An e Udc che denunciano l’inefficacia delle delibere prese dalla giunta sull’acquisto delle quote del gruppo Gavio: infatti, quell’impegno poteva essere preso solo dopo deliberazione del consiglio provinciale che per Penati è solo un’appendice di troppo.

E sempre sul fronte mobilità e trasporti c’è da registrare «un’altra sconfitta per i cittadini»: «La Provincia ha decurtato di trenta milioni i fondi a disposizione del trasporto pubblico» fa sapere Giovanni De Nicola (An) salvo poi «chiedere soldi alla Regione per quel piano dei servizi che offre condizioni svantaggiose alle aziende del settore».

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