
«Serve al più presto una nuova legge nazionale a efficacia retroattiva», che «sblocchi la situazione e permetta a tutte le famiglie danneggiate dalle inchieste di poter esercitare il sacrosanto diritto alla casa». E il Comune deve «prendere decisioni per sbloccare subito alcuni cantieri sotto sequestro». Sono le richieste del comitato «Famiglie Sospese», oltre 4.500 acquirenti di case bloccate dopo le inchieste sull'urbanistica. Ieri hanno incontrato il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano che guida il pool a capo delle indagini. Hanno partecipato acquirenti di vari progetti già bloccati dai pm o dalla giunta Sala perchè presentano profili analoghi (da Residenze Lac a Scalo House, AbitareIn). Al termine il portavoce Filippo Borsellino (nella foto) riferisce di avere «acquisito la consapevolezza che per sbloccare i cantieri c'è bisogno di una nuova norma nazionale», non una norma interpretativa. «Una conferma che ci auguriamo provochi una vera e rapida risposta dalla politica nazionale, avendo appurato che, nonostante le promesse fatte dal Comune in questi mesi, le strade percorribili a livello locale sbloccherebbero solo poche situazioni lasciando la maggior parte delle famiglie nel limbo». Cristian Coccia, tra i promotori del Comitato, aggiunge che «non va trascurata la responsabilità a livello locale, perché un intervento deciso della giunta caso per caso potrebbe contribuire a dissequestrare cantieri nell'immediato». Le «Famiglie Sospese» avevano incontrato il sindaco a marzo, era seguito un tavolo coi costruttori che doveva portare al versamento di maggiori oneri (tra le contestazioni dei pm) «a garanzia», in attesa delle sentenze. «Ci aspettavamo un dialogo aperto che non si è concretizzato e siamo amareggiati» afferma Borsellino. Ieri Sala ha dichiarato: «Stiamo facendo dei passi avanti, i tempi purtroppo non sono mai quelli che uno vorrebbe o di cui avrebbe bisogno». Borsellino avverte che il problema «potrebbe riguardare potenzialmente 15mila alloggi, 39mila persone. Serve un'attitudine al problem solving», anche per velocizzare re le pratiche ferme.
«Chiediamo soluzioni in poche settimane o mesi. La politica dimostri seriamente che vuole risolvere». Il capogruppo Alessandro Verri ricorda che «la Lega da tempo propone una sanatoria. Il Pd si assuma le responsabilità».
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