Servono garanzie per il futuro di strutture come Santa Lucia, S. Raffaele e Villa Fulvia

«La notizia dello stop alla mobilità per gli operatori del Santa Lucia - ha detto ieri il consigliere regionale del Pdl Tommaso Luzzi - va accolta con soddisfazione, ma speriamo che non sia uno spot elettorale e che si siano gettate basi concrete a favore di questi professionisti, per troppo tempo illusi e presi in giro, insieme alle loro famiglie, da Marrazzo prima e da Montino adesso». «Sono sempre tardive - continua Luzzi - le mosse con cui questa maggioranza regionale tenta di recuperare i moltissimi danni fatti in questi 5 anni di legislatura, in cui a pagare sono stati sempre e solo i cittadini, congli operatori del settore, costretti a lavorare senza la minima garanzia per il futuro».
La stessa situazione c’è infatti al Gruppo San Raffaele, con la mobilità avviata già per 350 dipendenti e Montino non ha ancora dato alcuna garanzia per il futuro.
«Anche Villa Fulvia paga la sconsiderata politica sanitaria della giunta di centrosinistra - dice, invece, Luciano Ciocchetti dell’Udc - e per colpe non sue rischia di dover chiudere il servizio di assistenza ai bambini con gravi disabilità neuromotorie».

«Prima la Regione chiede a Villa Fulvia di riassorbire personale e pazienti della ex Ikt, poi non le concede né le risorse economiche né l’accreditamento, senza i quali non può far fronte alle esigenze che l’assistenza a circa 200 bambini con gravi patologie neurologiche e motorie richiede. La sanità laziale - conclude Ciocchetti - cade sempre più in basso e a rimetterci sono specialmente le categorie più deboli».

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