Settecento studenti in viaggio ad Auschwitz

Partiti ieri dal binario 21, quello delle deportazioni Penati: «Memoria collettiva per un futuro migliore»

Sono partiti alle 16 in punto dal vecchio binario 21 della stazione Centrale. Luogo da cui 60 anni fa ebrei, omosessuali, rom e oppositori politici del regime lasciarono l’Italia per essere deportati nei campi di sterminio nazisti. Settecento studenti delle scuole di Milano visiteranno l’ex campo di concentramento di Auschwitz, in Polonia. Un viaggio definito «della speranza» dal presidente della Provincia Filippo Penati. «Serve a creare una memoria collettiva che è la condizione indispensabile per costruire un futuro migliore - spiega -. Da questo luogo, da questo binario invisibile, sono partite tante persone che il regime voleva invisibili». E conclude: «Mio nonno è stato deportato, nella mia famiglia è stato mio papà che si è fatto carico di tramandare la memoria».
Un saluto ai ragazzi in partenza è arrivato anche dal presidente della Camera, Fausto Bertinotti. «Questa iniziativa è molto significativa - afferma - perché un treno è un particolare elemento della memoria, è un simbolo del collegamento, del ponte, dell’andare verso. E io penso che in un mondo come questo ci sia molto bisogno di ricordare, ed è importante che lo facciano in particolare le scuole, per costruire un percorso educativo e un senso dell’appartenenza democratica».

Continua l’assessore provinciale all’Istruzione Giansandro Barzaghi: «L’unico modo per risarcire le vittime di Auschwitz è far sì che dalla memoria nasca un mondo nuovo, senza discriminazione di razza, sesso e idee politiche. Il ricordo è vita, per questo il Giorno della memoria deve essere orientato alla costruzione di un futuro migliore».

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